Pubblicato il Decreto Legge n. 65/2015 che interpreta liberamente la sentenza della Corte Costituzionale n. 70/15 in tema di rivalutazione delle pensioni.

E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 116 del 21 maggio il D.L. in oggetto che modifica la rivalutazione automatica delle pensioni superiori ai minimi INPS con effetto dall’anno 2012,non tenendo in considerazione il portato della sentenza n. 70 della Corte Costituzionale che si è pronunciata per l’illegittimità della norma del Decreto Salva Italia del 2011 su ricorso prodotto da un pensionato con trattamento di sicuro superiore a tre volte il minimo.

Risibili le percentuali di rivalutazione riconosciute dal decreto,a fronte di un’inflazione pari al 5,6% nel periodo,decreto  che trascura completamente gli effetti delle passate e presenti decisioni sul trattamento pensionistico presente e futuro delle elevate professionalità.

Dirstat Università, nell’ambito della Federazione Dirstat e della Confedir delle quali è parte, farà sentire la sua voce in Parlamento e nel Paese per denunciare quello che non è altro che un sopruso a danno dei pensionati che si vuole far passare come un ” simpatico bonus ” anzichè per quello che è: un’elemosina per dividere il fronte dei destinatari del provvedimento.

A cosa serve la Corte Costituzionale se le sue sentenze sono vanificate da successive leggi? una riflessione si impone!

La Segreteria Nazionale Dirstat Università’

La Corte Costituzionale dà ragione ai pensionati: illegittimo il blocco della perequazione delle pensioni superiori a € 1500 lordi per gli anni 2012 e 2013

Con soddisfazione rendiamo noto che con sentenza n. 70 del 10/3/2015, depositata ieri 30 aprile, la Corte Costituzionale, redattrice la prof.ssa Sciarra, ha dichiarato illegittimo il blocco della perequazione delle pensioni di importo superiore a tre volte il minimo Inps disposto per gli anni 2012 e 2013 dal Governo Monti con l’art. 24 c. 25 del D.L. 201/2011 convertito nella L.n. 214/2011.

Premiata così, ancora una volta, la lotta della Dirstat e della Confedir a favore dei pensionati, lotta confermata dalle recenti iniziative, divulgate nella riunione di Mestre, Venezia del 28 marzo scorso.

La sentenza è sul sito della Corte Costituzionale alla pagina: www.cortecostituzionale.it/actionUltimodeposito.do

La Segreteria Nazionale Dirstat Università

Emendamenti al D.L. Atti Senato n. 1577: accolte le osservazioni della Dirstat Università’

Apprendiamo con piacere l’avvenuta presentazione da parte del relatore di maggioranza del disegno di legge delega sulla P.A. di cui in oggetto,Giorgio Pagliari,del PD,di un emendamento che inserisce nel ruolo unico dei dirigenti statali anche quelli delle Università e degli Enti pubblici di Ricerca.

Ciò in conformità all’esplicita richiesta di questa Segreteria nello scorso mese di ottobre diretta proprio al Sen. Pagliari.

Il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato per il 29 c.m. poi il testo passerà al voto in Commissione Affari Costituzionali.

Il Segretario Nazionale Dr. Francesco Sorrentino

Dirstat Università ha formulato osservazioni e proposte di modifica al D.L.1698 Atti Senato ( legge stabilità )

Questa Segreteria Nazionale ha presentato al Presidente e a componenti della Commissione Bilancio del Senato, rappresentanti dei partiti di maggioranza e di opposizione, osservazioni e proposte di modifica del Disegno di Legge in oggetto, attualmente all’esame.

Le proposte riguardano sia temi generali, come:  il rinnovo dei contratti le pensioni, i destinatari degli 80 euro, la pressione fiscale, la lotta alla corruzione e all’evasione fiscale, sia temi particolari dell’Università, come:  l’invarianza del FFO, in particolare per chi ha razionalizzato la spesa e ha bilanci in ordine, l’assunzione di ricercatori per progetti di innovazione con ricadute sul territorio, la dismissione delle partecipazioni societarie e la chiusura di società.

Il Segretario Nazionale Dr. Francesco Sorrentino

La falsa contrattualizzazione del rapporto di pubblico impiego

La recente dichiarazione del Ministro Madia sulla ulteriore proroga del blocco dei contratti di lavoro del pubblico impiego per il 2015, data la presunta mancanza di risorse, conferma l’inaffidabilità dello Stato quale datore di lavoro e la falsa contrattualizzazione del rapporto di pubblico impiego.

Al personale obblighi e obiettivi, al datore di lavoro il diritto di fare quello che vuole !

Niente di nuovo sotto il sole, inesistente, di questa estate, triste come il Paese !

Del resto, era già tutto scritto nel Def, al di là delle smentite del Governo Renzi.

Stupefacente continuare a chiedere efficienza e dedizione, mentre non si rispetta il dovere del datore di lavoro di osservare gli obblighi di legge!

Quale credibilità è possibile dare alle affermazioni governative sul cambiamento, sul riconoscimento del merito e bla,bla,bla, se non si rispetta nemmeno l’obbligo del recupero dell”inflazione maturata in ben 5 anni dai dipendenti pubblici, se si vogliono rilanciare i consumi e quindi la produzione e quindi l’occupazione?

Si ricordi che tutto questo crea malessere tra chi fa il proprio dovere comunque e giustifica l’inerzia degli scansafatiche che continuano a non subire alcunchè per i loro cattivi comportamenti

Tutto ciò è inaccettabile!

Dirstat Università esprime ferma riprovazione per quanto annunciato dal Ministro e si riserva di comunicare le iniziative a tutela del personale pubblico che verranno decise dalla Federazione Dirstat.

Il Segretario Nazionale   Dr. Francesco Sorrentino

Il finanziamento alle Università: tra proclami di cambiamento per favorire i migliori e una triste realtà che invece li penalizza

L’incredibile ritardo nell’assegnazione del FFO  2013 alle Università a fine esercizio si associa al ripetersi di un rito insopportabile, l’assegnazione di maggiori risorse a coloro i quali hanno meno meritato sulla base dei criteri di valutazione stabiliti dallo stesso Ente erogatore.( incredibile appare la posizione dei Politecnici,di Padova,Bologna,Milano Bicocca,Cà Foscari,notoriamente nelle posizioni di testa nelle graduatorie degli atenei meritevoli )

Questo per un meccanismo di distribuzione del Fondo che per ragioni politiche legate alla necessità di mantenere l’esistente,anche laddove è dimostrato che continua a non funzionare,premia le contraddizioni del passato,che legavano l’assegnazione alla forza politica degli Atenei sul territorio.

Il ministro Carrozza assicura che sta lavorando su un nuovo metodo di assegnazione,ma l’impasse politica in atto fa temere per un rapido evolversi positivo della promessa ministeriale. Eppure per questa Associazione è la prima delle emergenze del sistema,insieme alla semplificazione burocratica in ogni ambito d’azione degli Atenei e all’adozione di misure per la riduzione del cuneo fiscale per le nuove assunzioni in specie nel settore della ricerca.

Ricordiamo le proposte recentemente formulate dalla CRUI per il cambio di passo degli Atenei per favorire il dibattito tra i colleghi e quanti interessati alla materia.

La Segreteria Nazionale

RItorna il bonus maturità: una vittoria della Dirstat Università’

La Commissione Cultura della Camera ripristina con un emendamento al D.L. 104/13 sulla Scuola il bonus maturità, ripristinando le regole in essere al momento dell’avvio dei test di accesso ai corsi di laurea a numero chiuso e consentendo l’iscrizione in soprannumero già quest’anno a chi ha partecipato alle prove o il passaggio il prossimo anno al corso richiesto per chi è iscritto ora ad altro corso.

Auspichiamo il varo definitivo della modifica al decreto vigente e segnaliamo la necessità una volta per tutte di non procedere a modifiche di regole vigenti in corso d’opera, su questo come su altri campi.

Ciò per evidenti ragioni di certezza delle norme e per evitare inutili contenziosi, già attivi purtroppo sulla materia, dagli esiti incerti e spesso contraddittori, con aggravi di spesa per le famiglie, perdita di chance per i ragazzi e inutili costi per gli Atenei e per gli altri enti eventualmente interessati alle materie trattate.

La Segreteria nazionale Dirstat Università’

Dirstat Università dice no ad un nuovo blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici e alla commistione di funzioni giurisdizionali ed esecutive.

In relazione alle notizie di stampa circa la possibile approvazione da parte del Governo dimissionario di un ulteriore blocco fino al 31/12/2014 degli stipendi del personale delle P.A.,la Segreteria Nazionale della Dirstat Università esprime assoluta e ferma disapprovazione per l’eventuale decreto,del tutto inopportuno in una fase recessiva caratterizzata dal drastico calo dei consumi e dalla abnorme disoccupazione giovanile.

Bloccare ulteriormente stipendi fermi dal 2009 e già erosi dall’inflazione significa peggiorare la condizioni di milioni di famiglie e di peggiorare la qualità dei servizi pubblici.

Le decisioni vanno rinviate al nuovo Governo che uscirà dalle prossime consultazioni e dovrà prendere misure complessive atte a superare la grave crisi del Paese.

Disapprovazione totale anche per l’eventuale provvedimento del Governo dimissionario che consenta riprovevoli commistioni tra funzione giurisdizionale e funzione esecutiva,ove consenta agli appartenenti alle magistrature l’esercizio di funzioni in evidente conflitto d”interessi.

Basta ai privilegi e alle commistioni,occorre che ognuno dia il massimo nel rispettivo ruolo per ridare efficienza al proprio ambito di intervento.

La Segreteria Nazionale Dirstat Università’

Elezioni politiche 2013: Che delusione! Siamo alle solite! Le proposte della Dirstat Università del 30/11/2011 al Governo Monti e la strada ancora da percorrere.

La Segreteria Nazionale Dirstat Università esprime la propria profonda delusione per i toni e i contenuti della campagna elettorale in corso per il rinnovo del Parlamento. Le varie forze politiche sembrano aver dimenticato quanto avvenuto negli ultimi 3 anni e i sacrifici imposti agli Italiani negli ultimi 2 anni scarsi da una larga maggioranza parlamentare e da un Governo tecnico molto forte per l’appoggio delle istituzioni nazionali e internazionali.

La Dirstat Università aveva posto molte speranze in detto Governo,segnalando i fronti su cui intervenire,vedi comunicato del 30/11/2011,per invertire la rotta; ebbene,molto poco è stato purtroppo raccolto di quelle proposte e la situazione dell’Italia non è mutata,se non peggiorata,a parte lo spread migliorato di molto,ma con la compressione del credito alle imprese e alle famiglie.

Chiediamo quindi serietà e toni bassi per questi ultimi 20 giorni di campagna elettorale e impegni fattibili per il perseguimento delle proposte a suo tempo avanzate e tuttora validissime.

venezia,4 febbraio 2013