Green pass per personale universitario e studenti: è una decisione coraggiosa?

Il Governo ha deciso così, ma per ora solo per gli studenti universitari. La ripresa dell’attività in presenza si fonda sull’obbligo del green pass per il personale e per gli studenti, salvi gli appesantimenti in ingresso per i controlli, si parla già di controlli a campione per evitare assembramenti, operazioni di cui dovrà farsi carico il personale tecnico amministrativo.

Niente miglioramenti al trasporto pubblico locale, molto utilizzato dagli studenti, in maggioranza pendolari, dove non c’è obbligo di green pass ovviamente.

Ci auguriamo che l’organizzazione delle lezioni almeno sia finalmente a favore degli studenti e non dei docenti, come purtroppo spesso ancora registriamo.

Alcuni Atenei sono per la didattica in presenza, non ritenendo proficuo mantenere un sistema duale. La decisione ha già provocato la reazione degli studenti sui social, dati i fondati timori per il numero crescente di contagi, a causa delle varianti al virus,e per l’acclarata possibilità per i vaccinati di trasmettere il virus.

La nostra umile considerazione per i responsabili degli Atenei è di agire con prudenza per le attività in presenza, in una fase della pandemia di grande incertezza, e di mantenere il sistema duale, garantendo la frequenza, con pari valenza, a chi ha difficoltà e timori fondati a raggiungere le sedi universitarie. 

Ci riserviamo un’analisi delle conseguenze del decreto sul personale che non intende accedere alla vaccinazione, tuttora non obbligatoria, non appena esamineremo il nuovo decreto legge, riteniamo in via di pubblicazione.

La Segreteria Nazionale

In attesa di misure per la ripresa in presenza.

Dopo quasi due anni accademici andati avanti con la DAD viene espressa dalle autorità accademiche la ferma volontà di ripartire in settembre con le attività in presenza.

Ma sono state create le condizioni logistiche e organizzative per passare dalle buone intenzioni a fatti concreti? Ci riferiamo soprattutto,ovviamente, alle lezioni degli insegnamenti che hanno numeri significativi di frequentanti.

Al momento siamo in attesa di dati, ma esprimiamo una certa delusione per quanto si poteva fare nel frattempo e non si è fatto.

La preoccupazione nasce dalle notizie sul green pass, che parrebbe obbligatorio per gli studenti per accedere alle attività in presenza, contrariamente a quanto avverrebbe nelle scuole, dove le criticità sono ben maggiori, con aule insufficienti, classi ancora molto numerose e con il trasporto pubblico locale molto in difficoltà.

Eppure ci saremmo aspettati interventi per potenziare i trasporti,ridurre il numero di studenti per classe,ma per ora sono pochi interventi.

Vedremo nei prossimi giorni cosa deciderà il Governo dopo il parere dei tecnici e allora valuteremo l’impatto delle misure sulla percorribilità dell’intenzione di lavorare in presenza.

La Segreteria