Glossario

Animali vertebrati

Tutti gli animali che posseggono la colonna vertebrale e cioè: pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.

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Aree marginali

Le aree marginali sono aree in cui le caratteristiche biofisiche e/o socioeconomiche rendono poco redditizia economicamente la coltivazione di colture alimentari o foraggere. Le aree marginali comprendono anche aree poco produttive, terreni ai margini delle aree coltivate, bordi di strada e aree abbandonate.

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Biodiversità

Il termine biodiversità o “diversità biologica” si riferisce alla varietà della vita sulla Terra a tutti i suoi livelli, dalle diverse specie di piante, animali e microrganismi, all’informazione genetica che contengono, fino agli ecosistemi che queste formano. La biodiversità comprende anche tutti i processi evolutivi, ecologici e culturali che sostengono la vita. Comprende non solo le specie che consideriamo rare, minacciate o in via di estinzione, ma ogni essere vivente, spesso sconosciuto come batteri, funghi e invertebrati.

La biodiversità viene solitamente esplorata a tre livelli:

  1. La diversità genetica è la varietà di geni esistenti nel mondo vivente. La variabilità genetica contribuisce alla molteplicità delle forme di vita; se perdiamo una specie, perdiamo una risorsa genetica fondamentale.
  2. La diversità specifica descrive la varietà di specie viventi all’interno di un habitat o di una regione. Ci sono milioni di specie viventi sulla Terra. Sono tutte diverse e vengono raggruppate in base alle loro caratteristiche e peculiarità (piante, insetti, mammiferi, funghi, ecc.).
  3. La diversità di ecosistemi è la varietà degli ecosistemi o di comunità biologiche in una data area. Un ecosistema è una comunità di organismi che interagiscono fra loro e con l’ambiente fisico. Ci sono diversi ecosistemi sulla Terra, ognuno con le sue peculiarità come deserti, oceani, laghi, foreste o praterie. Un ecosistema può essere grande come un’intera foresta o piccolo come uno stagno.

La biodiversità sulla Terra è vitale per il benessere umano, ma molte specie sono minacciate di estinzione a causa delle attività antropiche, mettendo in pericolo la salute e la prosperità della società umana (vedi Perdita di Biodiversità).

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Caratteri

Caratteri (ovvero tratti) misurabili a livello di singolo individuo, dal livello di cellula a quello di intero organismo, e riferibili ad aspetti morfologici, fisiologici e fenologici.

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Coevoluzione

La coevoluzione è il processo di evoluzione congiunto di due specie che interagiscono tra loro in modo così stretto da influenzarsi reciprocamente ed evolvere insieme. L’impollinazione è un esempio estremo di coevoluzione; le piante sviluppano strutture e strategie adatte a richiamare specifici impollinatori, mentre gli impollinatori evolvono parti del corpo e comportamenti adatti a favorire l’impollinazione di specifiche piante.

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Connettività

In ecologia, la connettività può essere definita come il grado di connessione tra i diversi habitat naturali e seminaturali presenti all’interno di un paesaggio, in termini di componenti (tipologia), distribuzione spaziale e funzioni ecologiche. La connettività è una parte essenziale del mondo naturale.

La conservazione della connettività (attraverso la conservazione, il miglioramento o la creazione di corridoi tra gli habitat) è una risposta diretta alla distruzione e alla frammentazione degli habitat naturali e seminaturali e alla perdita di specie. È uno strumento essenziale per garantire la possibilità di spostamento e quindi la sopravvivenza di piante e animali selvatici, è fondamentale per garantire la diversità genetica, per la salvaguardia e la gestione degli habitat, della biodiversità e delle funzioni ecosistemiche come il ciclo dei nutrienti, l’impollinazione, la dispersione dei semi, la sicurezza alimentare, la resilienza climatica e la resistenza alle malattie.

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Eterogeneità paesaggistica

L’eterogeneità del paesaggio è definita come il numero e la proporzione di diversi tipi di copertura e uso del suolo (naturali come boschi, prati, aree umide, o antropici come campi coltivati o città) e la loro complessa disposizione spaziale nel paesaggio. La prima, detta eterogeneità compositiva, riguarda la diversità di habitat presenti in un territorio, mentre la seconda, detta eterogeneità configurazionale, comprende il numero, le dimensioni e la disposizione dei diversi habitat.

I paesaggi dominati dall’uomo sono caratterizzati da complessi mosaici, costituiti da habitat urbani, agricoli e habitat semi-naturali, con diversi livelli di intensità di uso del suolo. Elevati livelli di intensità dell’uso del suolo (ambiti urbani e agricoli) hanno effetti negativi comprovati sulla diversità e sulla composizione in specie, così come la diminuzione del livello di eterogeneità del paesaggio (riduzione e perdita degli habitat naturali e semi-naturali). Viceversa, una buona eterogeneità del paesaggio può controbilanciare gli effetti negativi dell’uso antropico del territorio: grazie alla varietà di habitat presenti, un paesaggio eterogeneo può ospitare un pool di specie più ampio, garantendo loro le risorse necessarie, siti di rifugio e la possibilità di spostamento.

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Ex ante

precedente a una determinata azione. Ad esempio, “monitoraggio ex ante” è il monitoraggio svolto in un sito prima dell’implementazione di un’azione concreta di ripristino

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Ex post

successivo a una determinata azione. Ad esempio, “monitoraggio ex post” è il monitoraggio svolto in un sito dopo l’implementazione di un’azione concreta di ripristino e ha lo scopo di verificarne l’efficacia.

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Feromone

È una sostanza chimica rilasciata da un animale che influenza il comportamento di un altro animale dello stesso tipo, ad esempio attirandolo sessualmente

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Frammentazione

La frammentazione ambientale o frammentazione degli habitat è un processo, solitamente di origine antropica, che porta alla suddivisione di un ambiente naturale in frammenti più o meno disgiunti tra loro riducendone la superficie originaria. Un semplice esempio è la costruzione di una strada attraverso un bosco. Per gran parte delle specie selvatiche che vivono nel bosco, la strada è un ostacolo che non può essere attraversato, o solo con difficoltà. È stata creata una barriera che divide efficacemente il bosco: quello che una volta era un habitat è diventato due habitat più piccoli. Le principali conseguenze della frammentazione sono la scomparsa eo riduzione in superficie degli habitat, il loro isolamento, la creazione e l’aumento di superficie di tipologie ecosistemiche di origine antropica (matrice), aumento del disturbo degli habitat residui (effetto margine) indotto dalla matrice antropica che separa i frammenti. La scomparsa degli habitat e la frammentazione di quelli residui costituiscono una delle principali minacce alla biodiversità

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Germoplasma

Per germoplasma si intende il materiale in grado di trasmettere i caratteri ereditari da una generazione all’altra. Esso è costituito da tessuti o cellule capaci di ripristinare un organismo intero e rappresenta la variabilità genetica disponibile per una specifica popolazione di individui. In campo vegetale, il germoplasma è rappresentato da spore, polline, tessuti o parti di piante, e in particolare semi, che rappresentano la struttura tipica usata dalle piante superiori per la produzione di nuovi individui.

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Habitat

Un habitat è l’ambiente in cui gli individui di una certa specie, vegetale, animale, o appartenente ad altri gruppi di organismi, vivono, trovano cibo, acqua, riparo e spazio per sopravvivere.

Gli habitat sono costituiti da fattori sia biotici (le specie e le comunità biologiche) che abiotici (le condizioni ambientali in termini ad esempio di temperatura, umidità, clima, suolo, intensità della luce).

Negli habitat naturali, le specie e le comunità sono governate esclusivamente dai fattori abiotici e dalle relazioni che si instaurano fra le specie. Negli habitat cosiddetti semi-naturali (come le aree ad agricoltura tradizionale, i boschi utilizzati a scopo produttivo, i prati da sfalcio, ecc.), le specie e le comunità biologiche presenti sono il risultato dell’interazione tra fattori abiotici e le attività umane di gestione. Sono cioè ambienti la cui conservazione dipende dalle attività agricole tradizionali, come ad esempio lo sfalcio dei prati, riconoscendo così il ruolo fondamentale dell’uomo nella conservazione della biodiversità.

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Metodo dei prezzi edonici

è un metodo per la stima del valore di un bene o di un servizio ottenuta dal valore di mercato dei beni che lo incorporano o che ne subiscono l’influenza. Per esempio, comparando il valore attribuito ad abitazioni situate in un quartiere salubre rispetto ad abitazioni situate in un quartiere inquinato è possibile quantificare, a parità di altre caratteristiche delle abitazioni, il “costo” dell’inquinamento dell’aria in termini di deprezzamento del valore delle abitazioni situate nel quartiere inquinato o per contro il “prezzo” della salubrità dell’aria in termini di apprezzamento del valore delle abitazioni situate nel quartiere salubre.

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Nativo

Organismo che si trova entro il proprio areale naturale di distribuzione; sinonimi sono indigeno o nativo. Il suo opposto è “alloctono” o, con termine più attuale, “alieno”.

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Pagamenti per servizi ecosistemici (PES)

I PES rappresentano una strategia sempre più diffusa per contrastare la perdita e il degrado dei servizi ecosistemici (ES). Per mezzo dei PES i beneficiari di un ES (acquirenti) pagano i fornitori del servizio (venditori) per assicurarne la continuità o il suo miglioramento. In questo modo i venditori, che nel progetto sono rappresentati ad esempio da agricoltori e allevatori, ricevono un compenso per l’esecuzione di attività, per loro onerose, di corretta gestione di un agroecosistema, oppure la modifica/sospensione di attività che possono interferire negativamente con un agroecosistema (p. es. gli allevatori possono essere pagati per ritardare lo sfalcio dei prati così da salvaguardare la fioritura delle specie vegetali visitate dagli insetti impollinatori, ottenendo in tal maniera un compenso economico per la minor quantità di fieno che possono ricavare).

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Perdita di Biodiversità

Il termine “perdita di biodiversità” fa riferimento al declino nel numero di specie, nella loro variabilità genetica e nella varietà di comunità biologiche che esse formano in una determinata area. Questa perdita può portare alla perdita di funzionalità degli ecosistemi in cui si è verificato il declino e di conseguenza alla perdita dei Servizi Ecosistemici che essi forniscono.

La perdita di biodiversità può essere dovuta a disturbi naturali, come incendi, inondazioni o eruzioni vulcaniche, che cambiano drasticamente gli ecosistemi. Tuttavia, questi disturbi naturali sono temporanei e gli ecosistemi si sono adattati.

Al contrario, la perdita di biodiversità causata dal disturbo antropico tende ad essere più grave e più duratura. Gli esseri umani, le loro colture e i loro allevamenti occupano superfici sempre maggiori. Metà della superficie abitabile del mondo (circa 51 milioni di km quadrati) è stata convertita all’agricoltura, sottraendo spazio alle specie selvatiche. Questa massiccia conversione di foreste, zone umide, praterie e altri ecosistemi terrestri ha prodotto un calo del 60% (in media) del numero di vertebrati in tutto il mondo. I ricercatori stimano che l’attuale tasso di perdita di specie vari tra 100 e 10.000 volte il tasso di estinzione naturale. Il rapporto del 2019 della Piattaforma Intergovernativa sulla Biodiversità e i Servizi Ecosistemici (https://ipbes.net/global-assessment) ha rivelato che fino a un milione di specie vegetali e animali rischiano l’estinzione a causa delle attività umane.

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Pronubi

Gli insetti pronubi sono gli insetti che trasportano il polline da un fiore all’altro permettendo l’impollinazione e la conseguente riproduzione delle specie entomofile. Conseguentemente, possiamo definire come entomofila, una specie vegetale che affida l’impollinazione agli insetti.

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Rapporto mutualistico

la stretta relazione che esiste tra due esseri viventi e dalla quale entrambi traggono dei benefici. Le piante e i loro impollinatori formano una relazione mutualistica. Nella relazione pianta-impollinatore, l’impollinatore trae beneficio nutrendosi delle ricompense alimentari fornite dalle piante, principalmente nettare e polline. In cambio, la pianta trae beneficio dal movimento dell’impollinatore che, spostandosi da un fiore all’altro per raccogliere le ricompense, trasferisce il polline. Il trasferimento del polline consente alla pianta di riprodursi e di scambiare informazioni genetiche con altre piante. La maggior parte delle piante da fiore richiede relazioni con gli impollinatori per riprodursi.

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Rete ecologica

Una Rete Ecologica è un sistema di aree naturali collegate da corridoi ecologici, creato per conservare la diversità biologica, in particolare nei paesaggi frammentati. I principali componenti di una rete ecologica sono:

  • Aree centrali (core areas): aree ad alta naturalità gestite principalmente per la conservazione della biodiversità, che sono già, o possono essere, soggette a regime di protezione (parchi o riserve). Queste formano i “nodi” della rete ecologica.
  • Fasce di protezione (buffer zones): zone cuscinetto, o zone di transizione, collocate attorno alle aree ad alta naturalità, con un uso del suolo destinato a ridurre l’impatto sui nodi proveniente dalle aree esterne
  • Corridoi ecologici: strutture lineari e continue del paesaggio, di varie forme e dimensioni, che connettono tra di loro le aree ad alta naturalità. Rappresentano l’elemento chiave delle reti ecologiche poiché consentono la mobilità delle specie e l’interscambio genetico, fenomeno indispensabile al mantenimento della biodiversità;
  • Aree puntiformi o “sparse” (stepping stones): aree di piccola superficie che, per la loro posizione strategica o per la loro composizione, hanno la funzione di favorire il movimento delle specie fungendo da “isole” di habitat favorevole tra le aree naturali centrali più ampie (es. piccoli stagni in aree agricole, bordure fiorite dei campi).
  • Aree di ripristino: sono aree degradate in cui la gestione è tesa al ripristino degli habitat in modo da farle diventare aree centrali o corridoi.
Tipiche component della rete ecologica/The typical component of a terrestrial ecological network. Source: Lawton et al.,2010
Lawton, J. H., Brotherton, … Wynne, G. R. 2010. Making space for nature: A review of England’s wildlife Sites and ecological network. Report to Defra, 107.

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Reti di impollinazione

Una rete di impollinazione descrive il tipo di interazioni che si instaurano tra piante e impollinatori. In una rete di impollinazione, piante e impollinatori sono i nodi, mentre le interazioni per l’impollinazione formano i collegamenti tra questi nodi. La rete di impollinazione è definita ‘bipartita’ poiché le interazioni possono instaurarsi solo tra due gruppi distinti e non sovrapposti di specie, cioè le interazioni non possono esistere all’interno dello stesso gruppo: un impollinatore non può mai essere impollinato, a differenza di una rete predatore-preda in cui un predatore può essere a sua volta predato. Una rete di impollinazione è anche definita come ‘bimodale’, cioè include solo collegamenti che collegano comunità vegetali e animali.

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Servizi ecosistemici (ES)

l’insieme dei benefici che gli ecosistemi forniscono direttamente o indirettamente e in maniera gratuita all’uomo. Gli ES si possono classificare in:

  • Servizi di approvvigionamento: includono la fornitura di prodotti ottenuti direttamente dagli ecosistemi (ad es. cibo, fibre, legname);
  • Servizi di regolazione: includono i benefici ottenuti dalla regolazione dei processi ecosistemici (ad es. impollinazione, regolazione del clima, regolazione del ciclo dell’acqua, regolazione di parassiti e malattie);
  • Servizi di supporto: servizi indiretti, poiché sono necessari per la produzione di servizi di approvvigionamento, regolazione o culturali (ad es., formazione del suolo, ciclo dei nutrienti, fotosintesi);
  • Servizi culturali: benefici immateriali che le persone ottengono dagli ecosistemi (ad es., valori estetici, ricreazione ed ecoturismo, diversità culturale).

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Simmetria Attinomorfa o Radiale

Con più piani di simmetria, in modo che ogni linea tracciata attraverso il centro dia due metà speculari, viene solitamente applicata ai fiori. Fiori attinomorfi, detti anche regolari, sono quelli del pesco o delle rose.

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Simmetria Zigomorfa o bilaterale

Con un solo piano di simmetria, in modo che solo una linea tracciata attraverso il centro dia due metà speculari, viene solitamente applicata ai fiori. Fiori zigomorfi, detti anche irregolari, sono quelli del glicine o del rosmarino.

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Sindrome da impollinazione

Convergenza evolutiva dei caratteri fiorali di specie diverse in risposta alla pressione selettiva esercitata dagli agenti di impollinazione. Secondo la teoria della sindrome da impollinazione, specie con caratteri fiorali simili vengono impollinate dallo stesso vettore di impollinazione.

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Specie aliena

una specie che a causa dell’azione intenzionale o accidentale dell’uomo si insedia con successo in un’area diversa da quella della sua distribuzione originaria. Una categoria all’interno delle specie aliene è quella delle specie aliene invasive, specie aliene che grazie alla loro adattabilità e all’elevata capacità riproduttiva si diffondono rapidamente nell’area di nuovo insediamento a scapito delle specie native. Le specie invasive sono considerate una delle principali minacce alla biodiversità in quanto possono portare all’estinzione di piante e animali nativi e alterare permanentemente gli habitat. In Europa, sono state registrate circa 10.000 specie esotiche, che causano danni per miliardi di euro all’economia europea ogni anno. Nel 2014, l’Unione Europea ha adottato un nuovo Regolamento sulle specie esotiche invasive (Regolamento Europeo n. 1143/2014; UE, 2014), che mira a prevenire le invasioni; ridurre e/o mitigare l’impatto negativo delle specie esotiche invasive sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici, sull’economia e sulla salute umana; e, infine, ad attivare procedure di allerta precoce e possibilmente di eradicazione rapida.

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Stakeholder

in italiano anche “portatore di interesse”, è una persona fisica o soggetto giuridico direttamente o indirettamente coinvolto a vario titolo in un progetto o in una attività.

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Valore organolettico

è il pregio di un alimento conseguente alle sue caratteristiche chimiche, come il sapore o l’odore o la colorazione, e fisiche, come la consistenza o la dimensione, così come vengono percepite dagli organi di senso di consumatori e in relazione al complesso di reazioni emotive che suscitano in loro.