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Impollinazione e insetti impollinatori

L’impollinazione tramite insetti rappresenta uno degli esempi più eclatanti di coevoluzione, adattamento e specializzazione e dimostra come l’interazione tra due gruppi di organismi possa essere una straordinaria fonte di diversità biologica. Circa l’80% delle piante richiede l’aiuto di altri organismi come insetti, uccelli o pipistrelli, per trasferire il polline da una pianta all’altra.

Le piante a fiore si adattano ai loro impollinatori, che a loro volta si adattano alle piante e le relazioni che si instaurano tra questi due gruppi di organismi danno origine all’alto grado di complessità e diversità che percepiamo in natura. I fiori impollinati dagli insetti hanno solitamente colori vivaci e disegni, spesso invisibili all’occhio umano, che guidano gli insetti verso polline e nettare. Gli insetti impollinatori, come le api, hanno sviluppato adattamenti per il loro compito, come un apparato boccale succhiatore per assorbire il nettare e, in alcune specie, piccoli cesti sulle zampe posteriori per raccogliere il polline.

 

Grazie al processo di impollinazione le piante a seme possono produrre i semi e i frutti; allo stesso modo, le piante forniscono agli insetti le risorse, il polline e il nettare, ma anche siti riproduttivi e di svernamento necessari al completamento del ciclo vitale.

Perché gli insetti impollinatori sono in crisi

Per un complesso insieme di cause: l’uso di pesticidi, la diffusione di malattie e parassiti, i cambiamenti climatici, l’introduzione di specie aliene; tuttavia, l’impatto maggiore è legato all’utilizzo antropico del territorio: l’urbanizzazione e la gestione intensiva delle aree agricole hanno portato alla semplificazione del paesaggio e alla riduzione/scomparsa di habitat naturali e seminaturali per gli impollinatori.

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Quali sono gli insetti impollinatori

Numerose sono le specie di insetti impollinatori, chiamati anche pronubi.
I principali gruppi di insetti ai quali esse appartengono sono:

Hymenoptera

dei quali fanno parte le api, tra gli impollinatori più importanti e di certo tra i più noti, ma anche bombi, vespe e formiche impollinatrici.

Sono un gruppo estremamente importante ed eterogeneo di impollinatori. Le api, che comprendono sia specie sociali (ad esempio, Bombus ed Apis) che solitarie (ad esempio, Osmia e Megachile), sono ritenute i principali impollinatori di molte specie vegetali spontanee e coltivate. Poche specie vegetali nelle regioni temperate del mondo hanno rapporti obbligati con particolari impollinatori, molte di queste, tuttavia, istaurano questi rapporti proprio con le api, poiché, tra gli insetti impollinatori, sono i più efficienti nel manipolare i fiori. Oltre alle api, anche le vespe sono impollinatori molto importanti. Le vespe, come le api, hanno un fabbisogno energetico molto elevato e necessitano di risorse come polline e nettare per la loro sopravvivenza. Per questo motivo, numerose specie di vespe hanno bisogno per la loro sopravvivenza. A differenza delle api, le vespe generalmente non sono ricoperte di peli. Pertanto, sono molto meno efficienti nell’impollinare i fiori, poiché è meno probabile che il polline si attacchi ai loro corpi e venga trasportato da un fiore all’altro. Infine, tra gli imenotteri capaci di impollinare vengono incluse anche le formiche. Generalmente, le formiche vengono considerate ladre di nettare e solo raramente l’impollinazione da parte loro risulta efficace; tuttavia, in alcune specie vegetali il loro contributo all’impollinazione è risultato importante. Diverse specie di Imenotteri nidificano in ambienti diversi. Quindi, per conservare un’elevata ricchezza di specie di Imenotteri è necessario mantenere un’ampia varietà di habitat nel paesaggio.

Lepidoptera

che comprendono le farfalle, prevalentemente diurne, e le falene, generalmente notturne.

Le farfalle sono molto attive durante il giorno e visitano una grande varietà di piante spontanee, ma sono meno efficienti delle api nel trasportare il polline. Essendo caratterizzate da zampe allungate e sottili e da un particolare apparato boccale a forma di proboscide, la spirotromba, non riescono ad intercettare molto polline con il corpo né hanno strutture speciali per raccoglierlo. Le farfalle cercano il nettare, il loro carburante per il volo, e in genere preferiscono fiori a disco, raggruppati in infiorescenza sulle quali possono appoggiarsi, e ricchi di nettare. Fiori notturni dai colori pallidi o bianchi, profumati e con abbondante nettare attirano le falene.

Come gli Hymenoptera, molti lepidotteri richiedono habitat diversi per completare il loro ciclo vitale, rendendo l’eterogeneità del paesaggio un elemento importante per la loro conservazione. Ad esempio, alcune specie si riproducono lungo i margini di arbusteti o aree boscate, richiedendo, per la loro sopravvivenza, la compresenza di habitat aperti, come praterie ricche in specie, e aree arbustate o forestali.

Diptera

tra cui i Sirfidi, dall’aspetto simile agli Imenotteri e altrettanto importanti come impollinatori.

I ditteri, noti anche come mosche, sono un gruppo importante ma spesso sottovalutato di impollinatori. I ditteri si distinguono dagli altri insetti per le due ali anteriori membranose e le due ali posteriori ridotte a bilancieri, che servono per bilanciarsi in volo. Sono un gruppo antico e furono probabilmente tra i primi gruppi di impollinatori. I ditteri visitano i fiori per ottenere risorse sotto forma di nettare e polline: il nettare fornisce energia, mentre il polline è ricco di proteine, di cui alcuni ditteri adulti hanno bisogno per produrre le proprie uova. Tuttavia, alcuni ditteri visitano i fiori per deporre le uova e le larve si nutrono dei fiori o dei frutti e dei semi in via di sviluppo. Negli habitat freddi, artici e alpini, alcuni fiori attirano le mosche fornendo un caldo riparo. Ciò mantiene caldi i muscoli del volo e consente loro di volare a temperature che sarebbero un ostacolo per la maggior parte delle api. Ma i fiori possono anche servire come luoghi di incontro per l’accoppiamento. Numerose specie di ditteri si riuniscono sui fiori di specifiche specie vegetali, contribuendo indirettamente all’impollinazione.

Coleoptera

I coleotteri sono un gruppo di impollinatori molto antico e incredibilmente diversificato; formano il più grande ordine (Coleoptera) nel regno animale. In tutto il mondo sono state descritte più di 300.000 specie, che rappresentano circa il 40% degli insetti conosciuti. I reperti fossili mostrano che i coleotteri erano abbondanti quando i dinosauri vagavano sulla terra durante l’era mesozoica, circa 200 milioni di anni fa. Quando le piante da fiore (angiosperme) apparvero sulla scena circa 100 milioni di anni fa, non c’erano né api né farfalle. In loro assenza, i coleotteri hanno contribuito a plasmare le prime relazioni di impollinazione tra piante e insetti. Alcune delle piante più note impollinate dai coleotteri sono le magnolie, che a loro volta appartengono ad un antico gruppo di specie vegetali. Ci sono diverse caratteristiche comuni alle piante impollinate dai coleotteri. Queste includono grandi fiori a forma di coppa che di solito sono aperti durante il giorno, fiori molto profumati e con petali e foglie coriacei o duri. I colori dei fiori vanno dal bianco e crema al verde pallido o addirittura al bordeaux. Poiché i coleotteri che visitano i fiori sono principalmente interessati al polline come fonte di cibo, queste piante devono produrre abbastanza polline per averne un po’ per l’impollinazione. I coleotteri non hanno molte strutture o meccanismi speciali per raccogliere il polline, anche se ci sono delle eccezioni, come Oxythyrea funesta, che presenta dei peli sul proprio corpo.