Il punto sulla crisi del Paese: gli interventi attuati dal Governo Berlusconi e quelli da attuare, le proposte della Dirstat Università al Presidente Monti.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri              Sen.Prof. Mario Monti                                                                                                       Palazzo Chigi    Roma

Oggetto: Le proposte della Dirstat Università per affrontare la crisi del Paese

L’anno che si avvia alla conclusione è stato ed è un anno molto difficile per il nostro Paese,per la grave crisi economica e finanziaria,piena di incognite sul futuro nostro e delle nuove generazioni,ma anche per una profonda crisi di valori,non ultimo quello del senso dello Stato che dovrebbe invece guidare sempre l’azione della classe politica ad ogni livello di governo e del management tecnico – amministrativo dell’intero settore pubblico,ad ogni livello.

Il personale pubblico,compreso quello del settore della conoscenza,ha partecipato pesantemente ai sacrifici imposti dalla crisi,in termini di riduzione:  del potere d”acquisto di stipendi e pensioni,delle possibilità di stabilizzazione per chi è precario da anni,di vanificazione dell’auspicato riconoscimento del merito per chi ha dato e dà di più ogni giorno qualitativamente e quantitativamente nell’espletamento del/la rispettivo/a lavoro/funzione.

Se la partecipazione unanime ai sacrifici appare doverosa,purchè equa,appartenendo ad un’unica comunità,l’iniquità e/o l’inopportunità della diversificata e spesso non attuata distribuzione dei  sacrifici sta diventando ogni giorno più insopportabile e inaccettabile.

E’ indispensabile e urgente un’inversione di tendenza da parte del nuovo Governo del Paese,che a fronte della rinnovata domanda di sacrifici,indirizzi la propria azione da un lato verso l’eliminazione in ogni settore dei privilegi,delle sacche di inefficienza,nella massima trasparenza,con l’obiettivo primario di ridurre gradualmente,ma costantemente il ricorso all’indebitamento.

Riequilibrio dei diritti e dei doveri della classe politica ad ogni livello;riduzione dei livelli di governo;riduzione del numero degli eletti ad ogni livello di governo;riduzione conseguente delle risorse umane,logistiche e strumentali a servizio di tutti i livelli di governo;lotta all’evasione fiscale e contributiva,anche attraverso l’introduzione della deducibilità delle spese anche per la manutenzione ordinaria del patrimonio edilizio,a fronte della prevista introduzione dell”Imu;riduzione dei vincoli legislativi e amministrativi all’iniziativa economica; liberalizzazione dei servizi pubblici;liberalizzazione delle professioni,tutelando comunque il cliente;valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico inutilizzato;riduzione delle aliquote fiscali sul lavoro e sull’impresa per favorire la crescita;favorire l’occupazione giovanile e femminile attraverso normative a loro vantaggio,come già operato per la nascita di nuove imprese;flessibilità del mercato del lavoro accompagnata dalla riforma stabile degli ammortizzatori sociali;eliminazione della giungla contributiva;riduzione degli impegni delle nostre forze armate nelle missioni all”estero;attuazione del federalismo fiscale;riallocazione delle risorse umane ed economiche pubbliche esistenti, nei settori trainanti per la crescita e la tutela del nostro Paese e cioè conoscenza,giustizia,sicurezza,economia,ambiente;valutazione della performance delle strutture pubbliche e del merito del personale pubblico;attribuzione di risorse per la valorizzazione della performance di Scuole e Università e del  merito per premiare il personale,a partire da quello dei settori prioritari per la crescita;valutazione e attribuzione della responsabilità e delle responsabilità;attuazione della legge di riforma dell’Università;revisione dei criteri di utilizzo dei fondi europei;avvio e/o definizione delle infrastrutture materiali e immateriali necessarie per la crescita del nostro Paese,da realizzare con il coinvolgimento dei privati .

Questi,a giudizio di questa Associazione Sindacale,i fronti interni sui quali il nuovo Governo può e deve impegnarsi per imprimere una svolta decisiva al difficile momento del nostro Paese.

Se mostrerà nei prossimi giorni di essere in grado di affrontare d’impeto tali fronti,con misure efficaci e condivisibili,il Governo avrà più forza in sede europea per proporre e sollecitare ai maggiori partner europei decisioni da tempo attese a favore della moneta unica,superando egoismi e paure che stanno mettendo in pericolo la costruzione europea e il nostro futuro,anche immediato.

Con l’augurio sincero di riuscire nell’impresa a cui è chiamato,si porgono deferenti saluti

Venezia,29 novembre 2011                                                                                                                                                Il Segretario Nazionale         Prof. Dr. Francesco Sorrentino

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