Emilio Scarpa (1895 – 1945)

Emilio Scarpa – Immagine IVESER

Nato a Venezia il 23 ottobre del 1895, nel Sestiere di S. Marco da padre ignoto in una famiglia molto religiosa.

Segue studi ecclesiastici fino a quasi 30 anni, quando abbandona il sacerdozio. Per questo motivo viene obbligato a cambiare città e si trasferisce a Milano.

Nel 1923 aderisce al Partito Comunista dei Lavoratori (PCdL), dal quale verrà poi espulso perché a seguito del primo arresto e relativa condanna fa domanda di grazia. Successivamente lavora nel campo cinematografico come aiuto regista, tecnico di montaggio e riduttore di lungometraggi d’importazione.

Durante il Fascismo viene arrestato più volte a causa delle sue idee e della sua assidua opposizione. Si occupa anche della stampa e diffusione di volantini contro il regime e per questo viene condannato a tre anni di reclusione (che sconterà tra Lipari, Ponza e Cuglieri, in Sardegna). Una volta liberato, nel 1934, torna a Roma e viene discriminato come personaggio antifascista.

Nel 1939 presenta alla Biennale di Venezia un interessante documentario dal titolo “Venti anni di film muto in Italia”.

Nel 1940 collabora alla realizzazione di un altro film (“Il diario di una stella“), ma nello stesso periodo viene internato per due anni nel campo di concentramento di Istonio, nella provincia di Chieti, perché considerato pericoloso per l’ordine pubblico.

Durante la Resistenza collabora con il Centro Clandestino Raccolta Notizie (CCRN) costituito dai redattori del giornale dell’ “Avanti!”, tra i quali c’è anche Bonaventura Ferrazzutto.

Ferrazzutto verrà a sua volta arrestato per il suo impegno antifascista (a lui è dedicata una pietra d’inciampo al 4741 di Calle dei Fabbri). Complessivamente il CCRN avrà trentaquattro caduti nella lotta partigiana.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 torna a Venezia e qui continua ad essere molto attivo nella lotta contro il Nazifascismo: collabora con Cesare Lombroso (1910-1989) al nucleo cittadino del Movimento di unità proletaria ed è membro del Comitato Militare Regionale Veneto del CLN.

Si occupa anche della stampa dell’unica edizione clandestina dell’ “Avanti!”, ed è per questo motivo che viene arrestato come politico e portato nel campo di sterminio di Mauthausen il 13 settembre del 1944, per essere successivamente trasferito a S. Aegyd.

Muore il 15 maggio 1945 a causa delle gravi condizioni fisiche, poco dopo la liberazione del campo da parte delle truppe americane.

A lui è stata dedicata una pietra d’inciampo posata a Venezia il 25 gennaio 2021 in Calle dei Fabbri, San Marco 4672.

Fonti: https://www.avantionline.it/emilio-scarpa-ventanni-di-antifascismo/ https://sempreinpenombra.com/2011/01/26/ricordo-di-emilio-scarpa-a-venezia/

Contenuti realizzati dagli studenti del Liceo Benedetti Tommaseo di Venezia