Durante la guerra, la stazione e Piazzale Roma diventano due punti fondamentali perché sono le uniche vie di accesso e di uscita della città. Lasciare Venezia in barca non era possibile perché la laguna era sorvegliata da fascisti e tedeschi con una sorta di polizia costiera di controllo e i caccia bombardieri alleati, dal ’43 al ’45 (periodo in cui combatte la Resistenza) hanno il controllo assoluto degli spazi aerei sopra tutto il nord Italia, con l’ordine di colpire chiunque, senza distinzioni.
La stazione diventa un punto importante anche perché il treno era il mezzo di trasporto più usato e molti ferrovieri rischiano e sacrificano la vita con azioni di sabotaggio.
Binario 1 Lapide dedicata a Francesco Benvenuti, ferroviere veneziano impegnato nella lotta resistenziale, venne ucciso in combattimento il 28 aprile 1945, nel corso di uno degli ultimi scontri contro le truppe tedesche durante l’insurrezione veneziana.
Binario 8 Lapide in memoria dei quattordici ferrovieri del Veneto caduti nel corso della guerra di Liberazione. I ferrovieri ebbero un ruolo importante nelle azioni di sabotaggio dei convogli diretti in Germania e nell’assistenza ai militari italiani catturati dai tedeschi dopo l’ 8 settembre 1943.
Binario 14 Lapide in memoria di Piero Favretti, capostazione e partigiano cattolico, ucciso nella notte tra il 7 e l’8 luglio 1944, durante una rappresaglia in risposta all’uccisione di tre militi antifascisti effettuata da un gruppo di militi della Guardia Nazionale Repubblicana. Durante la rappresaglia vengono uccise cinque persone e una è ferita gravemente. Delle vittime, cinque sono antifascisti e solo Pietro Favretti è impegnato organicamente nella lotta resistenziale. A lui è anche dedicata una lapide davanti alla sua abitazione, intitolata una calle e il piazzale della stazione di Mestre.
Fonti: Giulio Bobbo, Venezia in tempo di Guerra 1943-1945, pref. Mario Borghi, il Poligrafo, Padova, 2005, p. 111-116, 294-296; IVESER.
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