Gustavo Corinaldi (1881 – 1944)

Gustavo Corinaldi
Fonte: IVESER

Gustavo Corinaldi, nato a Scandiano (Re) il 6/03/1881, figlio di Rosa e Benedetto Corinaldi, era un appassionato bibliofilo e studioso della storia di Venezia.

A causa delle leggi antiebraiche del 1938 si vide privato il diritto di esercitare il suo lavoro presso le Assicurazioni Generali di Venezia.

La sera del 30 novembre 1943 venne trasmesso per radio l’ordine di arresto e sequestro di tutti i beni appartenenti agli ebrei, approvato dal Consiglio dei Ministra della Repubblica Sociale Italiana.

Il 4 dicembre 1943 Giuseppe Turcato, un caro amico di Gustavo e leader della Resistenza veneziana, riuscì a procurarsi, con la complicità di un amico, un lasciapassare per visita “autorizzata” alla Casa Israelitica di riposo, dove si trovava Gustavo Corinaldi.

Il lasciapassare era valido solo per due persone, essendo però entrato da solo poteva scegliere di salvare la vita a qualcuno facendolo uscire con lui. Decise così di offrire una via d’uscita da quello che ormai sapeva essere il tragico destino di Gustavo, ma egli si rifiutò per stare vicino ai suoi cari.

La notte della sua cattura, molti ebrei vennero rinchiusi nel ghetto, poi recintato con il filo spinato; mentre i più anziani furono collocati nella Casa Israelitica di riposo. Il 5 dicembre 1943, il questore di Venezia Cordova comandava l’immediato arresto degli ebrei. Corinaldi fu arrestato e tradotto al carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia. Furono la Polizia e la Guardia fascista repubblicana a setacciare il centro storico di Venezia e arrestare gli ebrei.

In seguito, Corinaldi fu trasferito nel campo di Fossoli a Carpi. Il 22 febbraio 1944 fu deportato da Fossoli ad Auschwitz nel convoglio n. 8. Al suo arrivo ad Auschwitz fu assassinato nelle camere a gas.

Corinaldi durante la sua vita non aveva mai provato odio nei confronti di nessuno, neanche per i nazifascisti che lo perseguitarono fino a condurlo alla morte. La sua figura rimane tutt’oggi impressa nelle menti di tutti i veneziani.

Fonte: IVESER, dal “Nel 50^ anniversario della Liberazione 1945-1995 pagine della Resistenza veneziana”, di Giuseppe Turcato, la Beffa del teatro Goldoni, pp. 37 – 38; Gli ebrei a Venezia 1938 – 1945. Una comunità tra persecuzione e rinascita, a cura di Renata Segre, Il Cardo, Venezia, 1995; Simon Levis Sullan, I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945, Feltrinelli, Milano, 2015.

Contenuti realizzati dagli studenti del Liceo Benedetti Tommaseo di Venezia