Cannaregio 1771

“Caro Turcato, sono qui con i miei cugini: uno è vecchio e cieco e anche l’altro è molto avanti con gli anni; ci siamo sempre voluti bene, non mi sento di abbandonarli”.

Con queste parole Gustavo Corinaldi rifiutò l’offerta dall’amico e leader della Resistenza veneziana Giuseppe Turcato che voleva aiutarlo a scappare dalla Casa Israelitica di riposo situata nel ghetto di Venezia. Così facendo, Gustavo fece capire di essere consapevole del suo destino, ma comunque preferì stare insieme alla sua famiglia e non abbandonarla, piuttosto che salvarsi.

Alcuni giorni dopo la posa della pietra d’inciampo a lui dedicata il 22 gennaio 2018, quest’ultima è stata tolta con un atto vandalico; ma fortunatamente, in occasione delle nuove pose, avvenute il 28 gennaio 2019, la pietra è stata ricollocata nuovamente al posto originario. A memoria e testimonianza della sua tenacia e generosità, questa pietra rimarrà per sempre un ricordo indelebile ed una fonte d’ispirazione per le generazioni future.

Fonte: IVESER, dal “Nel 50^ anniversario della Liberazione 1945-1995 pagine della Resistenza veneziana”, di Giuseppe Turcato, la Beffa del teatro Goldoni, pp. 37 – 38;

https://corrieredelveneto.corriere.it – del 13 gennaio 2018

Corinaldi, Gustavo (1881 – 1944)