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Come si costruiscono e come funzionano gli interclasse

In costruzione

Vincoli e normativa

DDM 16/03/2007 (definizione delle c lassi di Laurea e di Laurea magistrale), art. 1

[tra parentesi quadre la differenza tra i due DM]

3. Qualora l'ordinamento didattico di un corso di laurea [magistrale] soddisfi i requisiti di due classi differenti, l'università può istituire il corso di laurea [magistrale] come appartenente ad ambedue le classi, fermo restando che ciascuno studente indica al momento dell'immatricolazione la classe entro cui intende conseguire il titolo di studio. Lo studente può comunque modificare la sua scelta, purchè questa diventi definitiva al momento dell'iscrizione al terzo [secondo] anno.

DM 26 luglio 2007, n. 386 (All. 1, par. 2, nota all'art.1.3 dei DDMM 16/03/2007).

Le ragioni che inducono a istituire più corsi di laurea nella medesima classe devono risultare in maniera chiara e convincente dalle declaratorie degli stessi. Su questo punto è richiesto il parere del CUN.

La differenziazione tra due corsi di studio della medesima classe sarà calcolata come somma dei valori assoluti delle differenze dei CFU per ciascun settore scientifico disciplinare. Nel caso in cui i corsi di studio siano articolati in curricula, la differenziazione dovrà essere garantita tra ciascun curriculum di un corso di studio e tutti i curricula dell'altro.

Nei casi nei quali l'ordinamento del corso di studio nel regolamento didattico d'ateneo non sia stato interamente organizzato su singoli SSD, non sarà sempre possibile stabilire se due corsi della stessa classe si differenzino per almeno 40 CFU. In tali situazioni la differenziazione dei 40 CFU dovrà essere garantita dagli Atenei con esplicita dichiarazione formale, contestualmente all'invio dell'Ordinamento didattico, e sarà verificata al momento della attivazione.

È opportuno osservare inoltre che la norma condiziona e disciplina l'istituzione di corsi di laurea “diversi” afferenti alla medesima classe. Essa conseguentemente non riguarda i corsi di laurea iterati nella medesima sede o replicati in altra sede dello stesso ateneo con il medesimo titolo e il medesimo ordinamento.

DM 22 settembre 2010 n. 17, All. B

Per i corsi di studio interclasse di cui all’art. 1, comma 3, dei DD.MM. 16 marzo 2007 organizzati in curricula, il numero dei docenti necessari viene adeguato per ogni percorso curriculare attivato, successivo al primo, come riportato nella tabella 2-B:

Tipologia di corsi Numero di docenti necessari in corsi di studio interclasse organizzati in curricula
Corsi di laurea 12 + (NCUR -1) × 3
Corsi di laurea magistrale 8 + (NCUR -1) × 3
NCUR = numero di curricula attivati

Per i corsi di studio interclasse, il numero di docenti necessari è calcolato con riferimento alla classe in cui lo stesso risulta più elevato.

Per i corsi di studio interclasse, il grado di copertura dei settori scientifico disciplinari viene verificato, distintamente, per entrambe le classi di riferimento del corso stesso (non viene applicato esattamente in questi termini).

DM 22 settembre 2010 n. 17, All. D

Per quanto riguarda i corsi interclasse delle Università statali e non statali, le attività formative di base, caratterizzanti, affini e integrative attivate nelle due classi a cui lo studente può scegliere di iscriversi, condividono almeno 120 crediti, per quanto riguarda le lauree, e 60 crediti, per quanto riguarda le lauree magistrali, al fine di garantire la possibilità allo stesso di modificare la propria scelta al momento della iscrizione all’ultimo anno di corso, secondo quanto previsto dal predetto art. 1, comma 3.

Cosa sono concettualmente gli interclasse

I corsi interclasse non sono l’accostamento di due corsi distinti dentro un solo ordinamento, ma corrispondono a un progetto di corso tale che potrebbe essere indifferentemente attivato in ciascuna delle due classi. Questo aspetto è oggetto di una specifica valutazione da parte del CUN nell’esaminare la proposta di un corso interclasse.

Sono quindi corsi che rispettano i requisiti di entrambe le classi. Questo significa che ogni studente deve avere un piano di studio compatibile con i vincoli di tutte e due le classi. La scelta della classe in cui laurearsi spetta allo studente e non coincide con la scelta del curriculum, né comporta un piano di studi diverso. Pertanto:

  • Tutti i curricula del corso devono essere interclasse;
  • è sbagliato creare un curriculum per una classe e un curriculum per l’altra classe;
  • lo studente acquisirà crediti in tutti i settori previsti da entrambe le classi, indipendentemente dalla classe in cui si laurea;
  • Il piano di studio dello studente NON CAMBIA a seconda della classe che sceglie;

Come vengono costruiti in banca dati e come si calcolano i CFU dei curricula

la progettazione di un corso interclasse è particolarmente complessa anche dal punto di vista della banca dati. Pertanto è necessario che tali proposte vengano inserite sin dall’inizio della loro progettazione attraverso tale strumento.

Creazione di un corso interclasse

Quando si crea un corso interclasse, la banca dati chiede in che modo si vuole costruire il corso interclasse:

  • 1. Assegnazione crediti ai settori:
    il sistema propone una maschera unica per attività di base e caratterizzanti di entrambe le classi, nella quale va indicato l'intervallo di crediti da attribuire a ognuno dei settori che si vogliono inserire nell'ordinamento. Dopo l'inserimento, il sistema suddivide in automatico i settori nei rispettivi ambiti di base e caratterizzanti e calcola in automatico la parte comune (interclasse). Questa opzione non è indicata qualora l'ordinamento preveda opzioni tra settori di base/caratterizzanti, come nei corsi di lingue.
  • 2. Assegnazione crediti agli ambiti:
    il sistema propone per ognuna delle due classi maschere distinte per attività di base e caratterizzanti, nelle quali vanno indicati i crediti previsti per gli ambiti e selezionati i settori. Sono evidenziati in rosso i settori che sono presenti anche nell'altra classe. I settori comuni selezionati nelle 4 maschere (2 di base + 2 caratterizzanti) confluiranno nella mappa della parte comune (interclasse), per la quale andranno indicati i crediti previsti.

Il totale dei crediti di base e caratterizzanti del corso interclasse si ottiene da:

minimo = minBaseA + minCaratA + minBaseB + minCaratB - maxComune
massimo = maxBaseA + maxCaratA + maxBaseB + maxCaratB - minComune

Il concetto di base è che le attività di base e caratterizzanti del corso interclasse sono un unico insieme, formato da 2 sottoinsiemi (uno per ciascuna classe) la cui intersezione costituisce la parte in comune tra le due classi:

Il totale CFU (per le attività di base e caratterizzanti) è quindi dato da:

(totale CFU classe A) + (totale CFU classe B) – (totale CFU attività comuni)

La prima modalità prevede che siano individuati da subito i CFU che si attribuiscono a ciascun settore (infatti non è indicata se si vogliono costruire gruppi di scelta). Il sistema calcolare autonomamente i crediti che confluiscono negli ambiti di ciascuna classe e le attività comuni.

Ecco la maschera di compilazione che presenta la banca dati (sono stati inseriti dei CFU minimi e massimi per prova; i CFU coplessivi sono calcolati automaticamente dal sistema) :

Con la seconda modalità si costruisce l’ordinamento in maniera simile a quanto avviene per i corsi normali, selezionando i SSD e indicando i CFU minimi e massimi per gli ambiti di ciascuna delle due classi:

Successivamente, il sistema elenca i SSD presenti in ciascuna delle due classi, che sono quelli che confluiscono nelle attività comuni, e bisogna indicare i crediti previsti per questi settori:

Ciò significa che tutti gli studenti faranno tanto le attività della classe A quanto le attività della classe B.

domanda: posso non attivare un ambito delle attività caratterizzanti se la classe prevede più di tre ambiti? Posso prevedere un intervallo a partire da 0 CFU? (vedi art. 3, c. 3 DDMM 16/03/2007)

Questi crediti comuni non sono i 120 CFU (60 per le magistrali) che i percorsi di un corso interclasse devono condividere secondo l'Allegato D del DM 17/2010!

I 120 CFU comuni infatti ricomprendono anche le attività affini e integrative e andranno indicati per ogni singolo settore, e non su un insieme di settori (dietro a cui potrebbero esistere gruppi di scelta).

Questi crediti comuni sono solo l'intersezione dei due insiemi costituiti dalle attività di base e caratterizzanti delle 2 classi (vedi figura sopra)

Curricula

I curricula si costruiscono (apparentemente) in maniera abbastanza semplice, sciogliendo i range inseriti delle due classi e selezionando i SSD tra quelli previsti nell'ordinamento, sia negli ambiti previsti che nelle attività comuni. Ricordo che i CFU delle attività comuni sono poi sottratti da quelli dei due ambiti messi insieme (vedi la figura sopra).

Nella banca dati RAD sul metodo di calcolo dei curricula sono fornite le seguenti indicazioni (Dante, Inf III, 10-12):

metodo di calcolo applicato per il simulatore offerta formativa del corso interclasse:

Sono stati raggruppati i 5 punti per la compilazione del Simulatore/Offerta Formativa rispetto all 2009/2010.
Sono quindi presenti le seguenti metodologie di calcolo:

  • SE:
    • la somma dei crediti delle attività di base e caratterizzanti della prima classe NON è uguale alla somma dei crediti delle attività di base e caratterizzanti della seconda classe
    • per entrambe le classi, nelle attività affini e nelle altre attività è previsto lo stesso numero SECCO (non intervallo) di crediti

Il totale dei CFU dell'interclasse viene calcolato come segue

  somma CFU attività di base e caratterizzanti prima classe 
+ somma CFU attività di base e caratterizzanti seconda classe
- CFU comuni alle due classi
+ CFU attività affini
+ CFU altre attività
________________________________
= CFU previsti per la classe (120/180)
  • SE:
    • la somma dei crediti delle attività di base e caratterizzanti della prima classe è uguale alla somma dei crediti delle attività di base e caratterizzanti della seconda classe
    • sono stati selezionati settori comuni ad entrambe le classi.
  • oppure
    • la somma dei crediti delle attività di base e caratterizzanti della prima classe NON è uguale alla somma dei crediti delle attività di base e caratterizzanti della seconda classe
    • sono stati selezionati settori comuni ad entrambe le classi, ai quali sono stati assegnati crediti
    • nelle attività affini e nelle altre attività è previsto un numero DIVERSO di crediti per le due classi

il sistema verifica che la somma di tutti gli ambiti per ciascuna classe sia uguale ai CFU previsti per la classe (120/180) ed inoltre i CFU comuni rientrino nell'intervallo dell'ordinamento didattico

Queste indicazioni al momento sono per me pressoché incomprensibili!!!

Credo che in sostanza i controlli siano due:

  1. si sommano i crediti delle attività di base e caratterizzanti di ciascuna classe, si sottraggono i crediti comuni e si aggiungono le affini e le altre = 120
  2. per ciascuna classe si sommano (a prescindere dalle attività comuni), e si controlla che si rispettino i 120 CFU

Tali controlli valgono anche per l’ordinamento. Infatti gli errori sui CFU che possono essere resstituiti dal RAD possono essere questi:

  • La somma dei minimi è superiore a 120: la somma dei minimi è calcolata così:
    minBaseA + minCaratA + minBaseB + minCaratB - maxComune + minimi delle altre attività
  • La somma dei minimi per una delle due classi non è compatibile. Quindi fa un controllo anche per classe

Il secondo controllo non lo capisco proprio! Non avevamo detto che il corso è un unicum che mette insieme emntrambe le classi?? Cosa c’entra ora la singola classe?

to be continued…
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