Carlo Nathan Morpurgo

Carlo Nathan Morpurgo nacque a Trieste, figlio di Giacomo Morpurgo e Giuseppina Gentilli, il 24 agosto 1890.

Si laureò in giurisprudenza a Graz e in seguito lavorò prima per le Assicurazioni Generali e poi per la Banca Commerciale.

Consapevole già dai primi anni Venti del montare dell’antisemitismo in tutta Europa, si impegnò subito nel soccorso agli emigranti di passaggio a Trieste e tramite il “Comitato di assistenza per l’emigrazione ebraica” attivo in via del Monte, aiutò migliaia di profughi ebrei in fuga dall’Europa centro-orientale.

Perso il posto di lavoro in banca a causa delle leggi razziali, fu scelto quale segretario della Comunità ebraica triestina e in questa veste fu un punto di riferimento per i correligionari nel periodo della persecuzione. Aiutò centinaia di persone ad affrontare le situazioni difficili che dovevano attraversare, ad esempio avendo perso il posto di lavoro, oppure essendo internati nei campi fascisti, o ancora una volta trovandosi costretti ad emigrare verso luoghi più sicuri. Alla bontà di cuore univa una grande intelligenza.

Dopo la devastazione della sinagoga del 18 luglio 1942, ad opera di fascisti, Morpurgo decise di nascondere i rotoli della Torah, gli argenti cerimoniali e l’archivio comunitario in un locale del Tempio non ben identificabile sulla sua planimetria, mettendoli così in salvo dalle razzie. I nazisti, infatti, che in seguito usarono la Sinagoga come deposito per i beni trafugati alla Trieste ebraica, non trovarono il nascondiglio, essendo stata la porta della stanza occultata dietro a un armadio.

Dopo l’8 settembre 1943, Carlo Morpurgo rimase solo a tenere il timone della Comunità, avendo tutti i membri del consiglio trovato riparo all’estero.

Come precauzione aggiuntiva, affidò al Vescovo Antonio Santin il rotolo della Torah usato prima dell’occupazione e le Patenti di Maria Teresa d’Austria, due oggetti molto simbolici l’uno della dimensione religiosa e l’altro di quella storica della Comunità.
Il 20 gennaio 1944 venne arrestato dalle SS e portato al Carcere del Coroneo, dove fu detenuto per otto mesi e dove con molta probabilità subì pesanti interrogatori, visto il ruolo che rivestiva in Comunità.

Fu deportato il 2 settembre 1944 ad Auschwitz-Birkenau, dove arrivò il 7 settembre e morì il 4 novembre.
Nel 2016 la Provincia di Trieste ha conferito un Sigillo d’argento alla sua memoria.

Nel 2018, Gunter Demnig ha posato la sua Pietra d’inciampo sotto al portico della Sinagoga, dove si trovavano gli uffici presso cui lavorò indefessamente finché poté. È stata la prima Stolperstein ad essere installata a Trieste.

CREDITI E FONTI

Fotografie:

Ritratto di Carlo Morpurgo realizzato da Vittorio Bolaffio – ERPAC – Servizio Musei e Archivi Storici. Fototeca Musei Provinciali di Gorizia

Carlo Morpurgo con la madre Giuseppina Gentilli Morpurgo – Archivio privato Mauro Tabor, Trieste

Fototessere anni ’40 – Fototeca Fondazione CDEC Milano

Immagini del MISRAD (comitato di assistenza all’emigrazione ebraica) di Trieste in Via del Monte 7 alla fine degli anni Venti – Archivio storico della Comunità ebraica di Trieste

Lettere scritte a Morpurgo da internati nei campi fascisti – Archivio storico della Comunità ebraica di Trieste

Progetto della Sinagoga di Via San Francesco architetti Ruggero ed Arduino Berlam – Archivio storico della Comunità ebraica di Trieste

Fotografia della Sinagoga negli anni Trenta – Archivio storico della Comunità ebraica di Trieste

Immagini delle devastazioni della Sinagoga – Archivio storico della Comunità ebraica di Trieste

Matricola di ingresso al Carcere del Coroneo – Archivio di Stato di Trieste

Installazione della sua Pietra d’inciampo, 23 gennaio 2018 – Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”

Fonti:

Digital Library CDEC: Carlo Natan Morpurgo

Scheda di Carlo Morpurgo allo Yad Vashem