La radio balilla

La propaganda fascista era diretta particolarmente ai giovani. Per questo fu istituita nel 1926 l’Opera Nazionale Balilla con lo scopo di infondere nei giovani il sentimento della disciplina e dell’educazione militare, renderli consapevoli della loro italianità e del loro ruolo di “fascisti del domani”. Nel 1927 il regime fascista sciolse per legge le organizzazioni giovanili non fasciste, tra cui le associazioni scout. Il luogo dove la propaganda potè avere il massimo effetto fu la scuola elementare. La scuola elementare in epoca fascista era molto severa: ogni mattina, prima di entrare a scuola, gli alunni dovevano recitare una preghiera e in caso di errori, venivano puniti duramente. I voti venivano annotati sul quaderno e partivano da due. Sulla pagella veniva scritto anche il giudizio sull’igiene e la cura della persona. I professori dovevano essere trattati con il massimo rispetto.

Al posto dello zaino si aveva una cartella di cartone, di legno o di cuoio. Il portapenne in legno conteneva solamente una penna, una matita, una gomma, un temperino, una scatola di pastelli e carta assorbente. L’aula era molto spaziosa: conteneva l’armadio e la lavagna, i banchi ospitavano due alunni ed era riscaldata da una stufa a legna. Anche la pagella scolastica diventò uno strumento di propaganda del regime, che utilizzò questo documento per trasmettere il modello di una nuova gioventù. Altri mezzi di propaganda indirizzati ai giovani erano i fumetti pubblicati dal regime come ad esempio “Il Balilla”. Con l’introduzione della radio nelle scuole, il regime aveva l’obiettivo di trovare un punto d’incontro tra il linguaggio della vita narrata (dalla radio) e il linguaggio scolastico ricevuto a scuola, accompagnato da una precisa scelta della musica da far loro ascoltare.