La difesa della razza anno I n. 1

Questa rivista dal titolo “La difesa della razza”, fu diretta da Telesio Interlandi dal 1938 al 1943. Stampata con cadenza quindicinale, con una tiratura di quasi 150.000 esemplari mensili, fu il principale strumento antisemita del regime fascista. Gli argomenti trattati al suo interno proponevano resoconti infondati basati su teorie pseudoscientifiche prive di fondamento. Lo scopo della rivista era quello di spiegare i motivi per i quali la “razza ariana”, alla quale gli italiani sarebbero dovuti appartenere, era superiore alle altre e non deve mescolarsi con esse. Questo lo si può notare dalle citazioni e dalle immagini rappresentate nella copertina del primo numero uscito il 5 agosto 1938.

L’immagine centrale è costituita da tre elementi: una statua romana, che impersonifica la corretta fisionomia della razza ariana italiana, le rappresentazioni di un ebreo e di un nero in cui sono accentuate le deformità fisiche per evidenziare la loro diversità. Tra le due rappresentazioni è presente un gladio romano che simboleggia il potere dello Stato nel proteggere e separare la razza ariana da ebrei e neri.
Anche la citazione di Dante in alto enfatizza il messaggio che la copertina vuole trasmettere, ovvero che la mescolanza tra le razze è una rovina per la nazione, ed è un chiaro esempio di uso politico della letteratura.

Sfogliare le pagine di una vecchia rivista di propaganda ci ha permesso di individuare le assurdità che la politica razzista fascista riconosceva, ad esempio la superiorità della “razza ariana”, termine che non ha nessun fondamento scientifico.

Per approfondire sfoglia la rivista, cerca la scheda Il RAZZISMO ITALIANO e inquadrala.

Testo elaborato dagli studenti del Liceo Benedetti-Tommaseo

La difesa della razza anno I n. 1 approfondimento