Castello 6222

In un piccolo scalo ferroviario della Germania, un gruppo di ex internati militari attendeva, nell’agosto 1945, che passasse un treno per riportarli a casa. Una sera si fermò un convoglio e un soldato chiese se ci fosse qualcuno che parlava italiano e gli indicarono una donna.

Allo sguardo del militare apparve senza età, poteva avere dai 18 ai 70 anni. Un sottufficiale le offrì della cioccolata ma un’infermiera lo fermò, chiedendo che la lasciassero riposare. “Non ha importanza – disse la donna -mi lasci parlare italiano. Forse è l’ultima volta!”. Raccontò che si chiamava Marisa, era stata catturata a Venezia nel novembre 1944, in seguito ad una delazione da parte di italiani. Il militare le fece una domanda ma lei lo interruppe: “Perché mi da del Lei? Sono una bambina, ho 14 anni!”.

Il soldato chiese nelle case vicine se avessero dei fiori perché voleva darli a Marisa, ma gli abitanti si rifiutarono dicendo: “Non si danno fiori agli ebrei!”

Bruno Maida, La Shoah dei bambini. La persecuzione dell’infanzia ebraica in Italia 1938-1945, Einaudi, Torino, 2013, p. 288.

Jesurum, Arrigo Giuseppe (1886 – 1944?)

Jesurum, Jole (1926 – 1945) Jesurum, Marisa (1929 – 1945)