Bonaventura Ferrazzutto (1887 – 1944)

Detto “Ventura”. Nato a Venezia il 5 marzo 1887, entra da giovanissimo nel movimento socialista.

Conosce Giacinto Serrati, direttore del settimanale “Il Secolo Nuovo” e quando viene nominato direttore dell’ “Avanti!” lo segue a Milano. Sotto la direzione di Nenni diviene l’amministratore del giornale. Dopo la distruzione da parte dei fascisti della tipografia del quotidiano nel 1922, in seguito al quale il giornale chiude, Ferrazzutto accetta la proposta di Angelo Rizzoli di passare alle sue dipendenze, poco dopo diviene procuratore generale della sua casa editrice.

Sopra: Bacci, presidente Società Anonima Editrice Avanti! e Filippo Turati, sotto Ventura Ferrazzutto e Pietro Nenni (foto tratta da Avanti! online)

Nel 1932 con Domenico Viotto fonda a Milano la Chimico-Galvanica, società per la commercializzazione di prodotti chimici, che fu un importante centro della lotta antifascista milanese e una fonte di finanziamento del Partito Socialista.

È un sorvegliato speciale durante tutto il ventennio, periodo in cui si reca più volte a Parigi per portare risorse finanziarie ai compagni del Comitato di Unità Antifascista che là operavano, e dopo l’8 settembre partecipa alla lotta partigiana milanese. 

Avvia con il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia un’attività editoriale clandestina per la stampa di documenti falsi per l’espatrio di ebrei ed esponenti della Resistenza.

Nella sua casa si incontravano i dirigenti del MUP (Movimento di Unità Proletaria), Lelio Basso, Cesare Musatti, Sandro Pertini e altri resistenti. La sua casa di Cannero sul Lago Maggiore diviene invece rifugio per ebrei, resistenti e perseguitati sulla via dell’espatrio verso la Svizzera.

Fu anche uno dei fondatori del Centro Clandestino Raccolta Notizie creato a Milano dai redattori dell’ Avanti!, che sarà importante per l’azione del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia.

A causa di una delazione nel 1943 viene arrestato a Milano dalla Gestapo e trasferito nel campo di concentramento di Mauthausen e quindi nel castello di Hartheim, dove muore (si presume) il 4 ottobre 1944.

Anche durante la prigionia non viene meno il suo impegno antifascista ed entra a fare parte del Comitato di Liberazione Internazionale del lager con altri italiani. Il comitato organizza una rivolta, poi detta “Rivolta dei Russi” che consente la fuga di molti prigionieri, poi in parte ricatturati.

Prima pagina dell’Avanti! con la foto di Bonaventura Ferrazzutto

La notizia della sua morte suscitò una grande eco nel popolo socialista. Il primo maggio 1945 l’ Avanti! esce con la foto di Ferrazzutto in prima pagina.

Il 20 gennaio 2017 viene posata una pietra d’inciampo in suo ricordo in Calle dei Fabbri (San Marco, 4741)

Fonti: Fabrizio Ferrari, Bonaventura Ferrazzutto. Una vita per la libertà e l’antifascismo, Venezia 2012; IVESER