Sandro Gallo (1914 – 1944) e Angelo Coatto (1914 – 1944)

Sandro Gallo – Fonte: IVESER

Sandro Gallo nacque a Venezia il 30 maggio 1914 e frequentò il liceo Foscarini. La sua avversione politica al fascismo si concretizzò quando, tra il 1936 e il 1938 entrò in relazione con alcuni gruppi antifascisti veneziani e con l’adesione al PCI.

Dopo essersi laureato in legge, nel 1936 si iscrisse alla facoltà di filosofia di Padova; nel frattempo ottenne una cattedra in un istituto professionale e poi al liceo scientifico Benedetti di Venezia, educando gli studenti all’amore per la libertà e rendendo il liceo un centro di iniziativa antifascista.
Cesco Chinello (uno dei protagonisti della “Beffa” del Teatro Goldoni) fu tra i suoi studenti durante il primo anno di guerra e, grazie alla sua testimonianza, conferma l’operato di aperto e dichiarato antifascismo portato avanti da Sandro. Nel 1941 collaborò attivamente alla ricostruzione dell’organizzazione comunista veneziana e fece circolare volantini illegalmente. Ciò gli costò due anni di prigione, perché accusato di aver diffuso scritte contro il regime e il capo del governo.

Successivamente venne condannato a due anni di confino nella zona di Avezzano. Durante questo periodo con alcuni compagni, nonostante la condizione di confinati od internati, riuscì comunque a captare radiocomunicazioni nemiche e le sfrutta poi per il suo operato antifascista. Nel 1943, al termine del periodo di confino, ammalato, fece ritorno a Venezia e collaborò alla fondazione del Comitato di Unione antifascista, organizzando una resistenza armata.

Egli sarà anche il fondatore della brigata “P.F Calvi” e opererà nella regione del Cadore, scegliendo “Garbin” come nome di battaglia. Il termine significa, in dialetto veneziano, “vento di libeccio”.

Il 20 settembre 1944, capitanò un attacco contro tre autocarri tedeschi e, a causa della violenta reazione degli avversari, perse la vita insieme ad altri due partigiani. Nel dopoguerra gli sarà conferita la medaglia d’argento al valor militare e alla memoria, mentre l’università di Padova gli concederà la seconda laurea “honoris causa”.

Angelo Coatto – Fonte: Centro di Ricerche Storiche – Rovigno

Angelo Coatto nacque il 7 agosto 1914 a Vicenza. Studiò al liceo scientifico Benedetti di Venezia fino al 1933 e nel frattempo divenne animatore di un movimento di studenti, grazie alla sua predisposizione e dedizione in ambito associativo.

Nel 1940 partecipò ai Littoriali trattando il tema della “purità della razza come fattore di sviluppo demografico” e si classificò terzo nella sezione medico-biologica.

Si laureò con il massimo dei voti e divenne medico a Feltre, per poi assumere incarichi negli ospedali di Venezia e Marostica.

La sua ascesa in ambito medico fu però ostacolata dall’ingresso in guerra dell’Italia, che lo vide costretto alle armi. L’11 novembre 1942 partì per la Francia come sottotenente medico e nel 1943, a seguito dell’armistizio dell’8 settembre, raggiunse i primi nuclei partigiani nella Liguria occidentale.

Di ritorno a Venezia prestò servizio all’ospedale civile come assistente radiologo, senza abbandonare la sua attività politica e sociale.

Nel marzo del 1944 si schierò a sostegno di alcuni colleghi medici veneziani, minacciati dai tedeschi di essere deportati in Germania. In seguito a questa sua presa di posizione, la sua situazione si aggravò e decise di trasferirsi a Pola.

La sua determinazione contro il fascismo lo portò ad unirsi, come medico, ad una banda partigiana.

Il 16 settembre 1944 venne arrestato mentre soccorreva dei feriti. Fu condotto a Gallesano insieme ad altri 20 ostaggi e nel giro di poco tempo fu fucilato.

Durante il periodo al fronte con l’esercito fascista, Angelo tenne un diario:

“Di fronte a Dio e per rispondere alla sua volontà compio integralmente, con sacrificio sereno della mia vita, il mio dovere di italiano […] sento questa guerra ingiusta ed inopportuna. Abbia Dio misericordia della mia anima, sostenga la mia famiglia, protegga sempre la mia patria amata. Viva l’Italia.”

Angelo Coatto, Pensieri dal diario di Angelo Coatto, Bettinelli, Verona 1954.

Da questo estratto si comprende il profondo amore per la patria e per Dio nutrito da Angelo e l’avversione alla guerra e al fascismo che caratterizzarono la sua vita.

A Sandro Gallo e Angelo Coatto è stata dedicata una lapide posta all’interno del Liceo Benedetti Tommaseo di Venezia.

Fonti: https://biografieresistenti.isacem.it/biografie/coatto-angelo/ https://www.anpive.org/wordpress/2011/03/27/garbin/

Contenuti realizzati dagli studenti del Liceo Benedetti Tommaseo di Venezia

Targa presente all’interno del Liceo Benedetti-Tommaseo