Wiki-Off.f: sito sull'offerta formativa, sulla programmazione didattica e sull'accreditamento dei corsi di studio - Università Ca' Foscari Venezia

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Dipartimento per l'Università, l'Alta Formazione Artistica Musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica
Direzione Generale per l'Università


1 dicembre 2005 - Prot. n. 416/SEGR/DGU/2005

Ai Rettori delle Università degli studi
Al Presidente della CRUI
Al Presidente del CUN
Al Presidente del CNVSU
Al Presidente del CNSU

e, p.c Ai Direttori Amm.vi delle Università degli studi - LORO SEDI
Prof. Gian Felice ROCCA - Vice Presidente Nucleo Education CONFINDUSTRIA - V.le dell'Astronomia, 30 - 00100 ROMA

OGGETTO: DM 22 ottobre 2004, nº 270 - Art. 11 comma 4 - Offerta Formativa - Consultazione con le Parti Sociali

Com'è noto, il regolamento in oggetto indicato ha avviato, tra l'altro, una complessa e articolata fase di revisione degli ordinamenti didattici dei corsi di studio di I e II livello, nel quadro del processo di convergenza delle architetture dei sistemi di alta formazione universitaria definito nella Dichiarazione di Bologna (1991) e nei successivi Comunicati di Praga (2001), Berlino (2003) e Bergen (2005).

In attuazione del predetto decreto, a seguito dei risultati del lavoro di valutazione delle fasi di implementazione della riforma, avviata con il DM nº509/99, ad opera di sei Tavoli di consultazione per distinte macro aree scientifico-disciplinari, il CUN sta ultimando l'analisi delle proposte di revisione di tutte le classi dei corsi di studio universitari di I e II livello, i cui decreti saranno verosimilmente approvati con l'inizio del nuovo anno.

Sulla base di tali provvedimenti, le singole università provvederanno a recepire i nuovi ordinamenti, ridefinendo la propria offerta formativa a seguito delle specifiche proposte delle competenti strutture didattiche.

In vista di tali importanti e complessi adempimenti che interesseranno tutte le Facoltà, assume particolare significato l'attivazione della fase della “consultazione con le Parti Sociali” prescritta dall'art. 11, comma 4, del predetto Regolamento e cioè il diretto e formale confronto con le organizzazioni rappresentative del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni con particolare riferimento alla valutazione dei fabbisogni formativi e degli sbocchi professionali.

Sotto tale aspetto occorre sottolineare la rilevanza e la inderogabilità di tale passaggio la cui “ratio” va specificatamente individuata nell'obiettivo di garantire, da un canto, la spendibilità dei titoli accademici rilasciati agli studenti e dall'altro, il soddisfacimento delle particolari esigenze formative espresse dal sistema economico, produttivo e dei servizi del Paese.

Alla luce di tali particolari esigenze e delle criticità emerse in sede di avvio della riforma ai sensi del previgente DM nº 509/99, questo Ministero, in accordo con CONFINDUSTRIA, ha provveduto a delineare in sede di Tavolo Tecnico un apposito “Modello di consultazione” che si rimette, in allegato, all'attenzione delle SS.LL.

Nella consapevolezza che gli strumenti di lavoro individuati possano semplificare le fasi della nuova progettazione formativa in stretta aderenza agli impegni internazionali, non appena delineate le nuove classi di studio universitarie, si resta in attesa di un cortese cenno di assicurazione in merito.

IL MINISTRO


Consultare il mondo del lavoro per progettare i nuovi ordinamenti didattici

(D.M. 270/2004 - ART 11 - COMMA 4)
Documento del tavolo tecnico scientifico della convenzione MIUR-CONFINDUSTRIA
Linee Guida - novembre 2005

Premessa

La riforma universitaria propone un miglior collegamento tra gli Atenei e il mondo delle imprese, per costruire percorsi formativi coerenti con le esigenze di competitività del Paese e per facilitare il passaggio dei giovani dall'università al lavoro.

Per raggiungere quest'obiettivo la Riforma universitaria, per la prima volta nel 1999 (DM 509/1999 - Art. 11 - comma 4), e più recentemente nel 2004 (DM 270/2004 - Art. 11 - comma 4), ha previsto esplicitamente la consultazione del mondo del lavoro sull'offerta formativa universitaria, attraverso l'obbligo delle Università di consultare le organizzazioni rappresentative a livello locale del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni nella definizione degli ordinamenti didattici.

Si tratta di un'innovazione procedurale forte per il nostro sistema e ambiziosa per la finalità che si pone. Quella cioè di rendere organiche e sistematiche le esperienze eccellenti di collaborazione già realizzate sul territorio grazie alla lungimiranza di rettori ed imprenditori. Testimonianza di un orientamento allo sviluppo e alla condivisione delle conoscenze, della ricerca e dell'innovazione tra Università e imprese, che vorremmo diventasse prassi diffusa per l'intero sistema accademico.

Nell'anno accademico 2000-2001, in occasione della progettazione dei nuovi corsi di laurea, le università hanno avviato per la prima volta in modo sistematico la consultazione delle forze produttive. Due indagini realizzate rispettivamente dal MIUR e dalla Confindustria hanno documentato l'ampiezza e le modalità di tale consultazione ed hanno individuato alcuni punti critici nel)a progettazione e nel modello organizzativo. La consultazione del mondo del lavoro costituisce un'innovazione positiva, ed è un processo da implementare e rendere sistematico tramite l'individuazione di un metodo di collaborazione per una connessione strutturale ed organica.

In particolare:

  • è necessario condividere le linee di tendenza sulle competenze necessarie al mondo produttivo;
  • occorre un vero confronto sugli obiettivi e sui contenuti delle attività formative ai fini della definizione dei curricula;
  • è necessario diffondere le migliori pratiche e i percorsi virtuosi di confronto;
  • è utile costituire “tavoli permanenti” di confronto tra Atenei e mondo del lavoro.

La consultazione deve assicurare agli Atenei la capacità di coniugare gli obiettivi formativi, in particolare dei corsi di primo livello, con l'interesse futuro dei formati e del sistema socio-economico. In tal senso è opportuno che gli Atenei, in collaborazione con le Associazioni Industriali, si creino un network con il mondo del lavoro: una rete di interlocutori qualificati in grado di aiutarli a realizzare l'incrocio tra domanda ed offerta per quanto riguarda i settori delle produzione e delle professioni di riferimento per l'offerta didattica e la ricerca del!'Università.

Superando un'applicazione solo formale della riforma, la consultazione può diventare modalità permanente di collaborazione per accrescere la capacità di lettura e di previsione dell'evoluzione delle opportunità occupazionali e dei profili professionali e culturali. Può inoltre facilitare le differenti azioni di raccordo con il mondo del lavoro, sia in termini di reperimento della docenza extra-accademica, sia di sostegno alle attività di tutoraggio e di stage.

Le proposte

Si propone che il sistema delle consultazioni sia articolato su due livelli e si auspica che ogni Ateneo lo adotti in modo esplicito:

  • a livello di Ateneo, una “Consulta Università - Sistema socio-economico” o altro analogo organo previsto nel)o Statuto dell'università) potrebbe definire gli orientamenti generali del processo di consultazione, recepire il feedback delle valutazioni che emergono dai livelli di consultazione più specifici e portare a sintesî i risultati dell'intera operazione;
  • a livello di strutture didattiche (Facoltà, Scuole e Corsi) sono ipotizzabili due differenti tipologie di consultazione:
    • “Comitati di consultazione settoriali o locali”, che hanno lo scopo di cogliere appieno, nelle diverse specificità disciplinari e territoriali, l'obiettivo di integrazione della formazione nell'evoluzione del mercato del lavoro;
    • “Comitati di indirizzo”, sul modello già realizzato negli atenei con il progetto CampusOne.

La consultazione deve realizzarsi in ciascuna delle tradizionali fasi che compongono il “processo formativo” e che possono identificarsi in: analisi dei bisogni, progettazione curricolare, erogazione dei corsi e valutazione dei risultati.

  1. L'analisi dei fabbisogni di competenze è la fase di raccolta, selezione e interpretazione di dati che, oltre ad arricchire e orientare la progettazione dei curricula, costituiscono un quadro affidabile e concreto di riferimento che elevino l'occupabilità sostenibile dei giovani. Tale fase può ad esempio concentrarsi sull'interpretazione di studi disponibili o di “segnali” di tendenza provenienti dai confronto con esperti che operano nei settori produttivi d'interesse dell'Università..
  2. La consultazione nella fase progettuale è finalizzata a verificare con esperti di campo gli obiettivi e i contenuti specifici, da inserire o con cui aggiornare il programma curricolare, soprattutto per quelle parti che più possono essere influenzate dall'emergere del nuovo e del diverso. Come conseguenza l'Ateneo può prevedere di avvalersi di nuove o rinnovate risorse accademiche, o di prevedere l'utilizzo di esperti esterni, sia per veri e propri insegnamenti di livello specialistico sia per interventi più limitati ad integrazione di vari corsi accademici.
  3. La fase organizzativa ha, fra i punti qualificanti della collaborazione:
    • la progettazione di stage formativi, l'elaborazione di tesi finalizzate;
    • l'inserimento di testimoni provenienti dal mondo del lavoro: qui le organizzazioni rappresentative dovrebbero progressivamente identificare, fra gli associati, risorse qualificate da inserire, ad esempio, in appositi elenchi a disposizione dell'Università.
  4. Infine la fase valutativa, finalizzata a creare, attraverso appositi strumenti e meccanismi di verifiche e di consultazione, un circolo virtuoso fra progettazione e risultati del percorso educativo.

A questi nuovi impegni dovranno essere dedicati in modo esplicito tempo, risorse economiche ed organizzative e incentivi appropriati, per sostenere concretamente la “rete di connessioni”, che si va innovativamente delineando.

Occorre immaginare, in conclusione, un sistema complesso di consultazione in grado di rispondere (per livello, verticale ed orizzontale, delle competenze coinvolte) all'esigenza di indirizzare l'offerta formativa di ciascuna Università, sia nella direzione in cui essa è più sollecitata dalla domanda (che non va comunque solo subite, ma va a sua volta orientata e “resa consapevole” attraverso un sistema diffuso di informazioni adeguate) sia in quella in cui essa è comunque più attrezzata a rispondere, in termini soprattutto di qualità.

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