INTRODUCTION


     The  “Georgian-Italian Shida Kartli Archaeological project” of Ca’ Foscari University of Venice  in collaboration with the  Georgian National Museum di Tbilisi  is active since 2009. It is coordinated by Elena Rova for the Italian side, by Zurab Makharadze  and Marna Puturidze (2009-2012) and Iulon Gagoshidze (2013-) for the Georgian side. It  deals with the pre- and proto-historic cultures of the Shida Kartli region, the core of Georgia, the mythical "land of the Golden Fleece", in the Southern Caucasus, a land of ancient  wine growers, skilled metallurgists and stockbreeders. The chronological scope of the project extends from the Late Chalcolithic to the Iron Age (4th-1st mill. BC). Georgian and Italian researchers and students, as well as international experts, take part in the yearly field seasons.
     The projec’s perspective is regional, that is, not centered on the single site, but on the relations between different types of sites (large and small settlements, cemeteries etc.), for a reconstruction, in a diacronic perspective, of the changing relations between the human groups and their natural environment, and ont he connections between the local populations and their suthern neighbours, the urban civilisations of the Near East. The approach is multi- and interdisciplinary, with the active participation of the experts in different disciplines to the field seasons. A primary task  is the establishment of a reliable relative and absolute regional chronology for the Shida Kartli region.
     As yet excavated sites are Natsargora, Okherakhevi, Aradetis Orgora and Doghlauri. Excavation is joined by the study of artefacts from local museums (Natsargora settlement and cemetery, Doghlauri cemetery) and by palaeoenvironmental and archaeometric research.
     In the course of the first seasons attention especially focused on the Early Bronze Age Cultures (Kura-Araxes and Bedeni) both as far as settlements and, especially, as fara as burial customs are concerned. The Aradetis Orgora site, however, yielded a nearly complete stratigraphical sequence from the end of the 4th to the mid 1st millennium BC, with important results on the Middle Bronze (first half of the 2nd) and LateBronze/Early Iron Age (second half of the 2nd/1st half of the 1st millennium BC).

INTRODUZIONE


     Il “Georgian-Italian Shida Kartli Archaeological project” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con il Georgian National Museum di Tbilisi  è attivo dal 2009.  Il progetto è coordinato da Elena Rova per la parte italiana, da Zurab Makharadze e Marina Puturidze (anni 2009-2012) e Iulon Gagoshidze (anni 2013- ) per la parte georgiana. Ne sono oggetto le antiche culture pre- e proto-storiche della regione di Shida Kartli, cuore storico della Georgia, la mitica terra del “Vello d’oro” dei Greci, nel Caucaso meridionale, terra di antichi pastori, viticultori e abili metallurghi. L’arco cronologico indagato va dal Tardo Calcolitico all’Età del Ferro (IV-I mill. a.C.).  Alle campagne annuali sul campo e alle attività di ricerca (analisi di laboratorio ecc.) partecipano  ricercatori, studenti e dottorandi italiani e georgiani e esperti internazionali.
     La prospettiva del progetto è di tipo regionale, cioè non focalizzata sul singolo sito, ma sulle relazioni tra siti di diverso tipo (insediamenti di grandi e piccole dimensioni, necropoli, ecc.), sullo sviluppo diacronico dei rapporti tra i gruppi umani e l’ambiente naturale e sulle relazioni tra le comunità locali e le civiltà urbane del Vicino Oriente, loro vicine meridionali. L’approccio adottato è multi- e interdisciplinare e prevede la partecipazione alla campagne di scavo di esperti di diverse discipline. Un compito primario della ricerca è la fissazione di un’affidabile  cronologia relativa e assoluta della regione di Shida Kartli.
     I siti finora scavati sono Natsargora, Okherakhevi, Aradetis Orgora e Doghlauri. Allo scavo si sono affiancati  lo studio di materiali conservati presso i musei locali (insediamento e necropoli di Natsargora e necropoli di Doghlauri) e numerose ricerche paleoambientali e archeometriche.
     Nel corso delle prima campagne la ricerca si è focalizzata soprattutto sulle culture del Bronzo Antico (Kura-Araxes e Bedeni), per quanto riguarda sia gli insediamenti che, soprattutto, gli usi funerari, ma dal sito di Aradetis Orgora si è ottenuta una sequenza stratigrafica pressoché continua dalla fine del IV alla I metà del I millennio a.C., con risultati importanti anche per quanto riguarda le fasi del Bronzo Medio (I metà del II) e del Bronzo Tardo/Antico Ferro (II metà del II, I metà del I millennio a.C.).