Università: Sintesi del 2019 e proposte per il 2020

Abbiamo atteso la conclusione dell’iter della Legge di bilancio 2020 per esprimere una valutazione sull’efficacia e la significatività o meno dei provvedimenti relativi all’Università in essa contenuti, quando sono sopravvenute le dimissioni del Ministro Fioramonti, perchè deluso della scarsa attenzione delle forze di maggioranza verso il settore, e subito dopo lo sdoppiamento del Miur e la nomina del Presidente della CRUI, Gaetano Manfredi,a Ministro dell’Università e Ricerca.

La valutazione sulle misure è negativa perchè al di là dell’incremento a 31 milioni per le borse di studio, certamente positivo,di un pò di posti in più per Medicina, a fronte della gravissima carenza di medici registrata nell’anno,c’è l’invarianza dell’FFO per il 2020 e un suo leggero incremento per i due anni successivi.

Meglio quindi guardare in avanti ,augurandoci che l’autorevolezza del nuovo Ministro,Rettore e Presidente dei Rettori,e le sue note competenze siano in grado di

muovere risorse verso l’Università. Questa abbisogna  di risorse adeguate:

  • per nuovo personale docente e ricercatore per far fronte alle uscite per potenziare i corsi più seguiti e più richiesti dal mondo del lavoro e delle professioni, per dare gambe ai progetti di ricerca avviati, per dare spazio e prospettive a giovani di valore e consentire il rientro di ricercatori e docenti emigrati e interessati a rientrare;
  • per realizzare residenze studentesche che favoriscano le immatricolazioni e la mobilità degli studenti, consentendo l’eliminazione di doppioni e di corsi asfittici;
  • per borse di studio in numero sufficiente a sostenere gli studenti che si muovono da casa,anche per le lauree magistrali e le specializzazioni;
  • per una spinta all’internazionalizzazione degli Atenei; 

L’assunzione dei docenti e dei ricercatori,ma anche del personale tecnico amministrativo ad ogni livello,  e lo sviluppo delle loro carriere deve avvenire esclusivamente per meriti e con procedure rapide e trasparenti, disciplinate uniformemente attraverso norme che impediscano favoritismi familiari e amicali e ogni forma di nepotismo,una piaga diffusa, che tanti danni ha provocato  all’istituzione e tanti dolori ha dato a chi l’ha subita.

L’ Università abbisogna  di maggiore e più efficace autonomia della ricerca e dell’innovazione nella didattica e di un indispensabile collegamento con i licei,per superare la lotteria dei test d’ingresso; per questo occorrono disposizioni normative.

Segnaliamo appena la necessità di adeguamento stipendiale e di concrete prospettive di carriera per il personale tecnico amministrativo sul quale si poggia il funzionamento degli Atenei,con l’effettivo riconoscimento del merito.

Questi alcuni dei temi urgenti da affrontare da parte del nuovo Ministro per un rilancio del sistema, ma perchè questo possa avvenire,sempre che l’interesse del Governo per Università e Ricerca sia reale e non di facciata,occorre far partire velocemente il nuovo Ministero, operazione non facile in passato,ma urgentissima. Su questo dovrà misurarsi il Ministro Manfredi e su questo lo giudicheremo.

Intanto confidiamo in lui e gli porgiamo i migliori auguri.

Il Segretario Nazionale 

 

 

 

 

 

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