Lo stress da lavoro è una sindrome! Colpisce ancora oggi l’ambiente universitario?

Ben 16 anni fa, nel lontano maggio 2003, il collega Damasco Bellettini aveva affrontato il tema del ” BURNOUT ” lo stress causato alla persona dal lavoro,con ricadute pesanti sul piano professionale, ma soprattutto personale,ben presente all’epoca anche in ambiente universitario.

Ebbene ora finalmente, dopo decenni di studi, l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha inserito lo stress da lavoro nella lista dell’International Classification of Diseases ( ICD), la classificazione dei disturbi medici fisici o psichici che contiene i criteri condivisi per le diagnosi.

Il BURNOUT è ufficialmente una Sindrome e non una Condizione Medica, in quanto fenomeno legato prettamente al mondo del lavoro che non può essere esteso ad altre aree della vita.

I segni dello stress sono: mancanza di energia o spossatezza, aumento dell’isolamento in ufficio, sensazioni di negatività e cinismo legati al contesto lavorativo, diminuzione dell’efficacia professionale.

Molteplici le motivazioni, legate a  scadenze complesse, problemi con i colleghi, nuovi gravi fattori di stress familiare.

La sindrome in America è avvertita da un impiegato su quattro.

La nuova classificazione entrerà in vigore il primo gennaio 2022.

La sindrome è presente negli uffici universitari? in che misura? quali azioni sono state intraprese dalle Amministrazioni per prevenirla e/o affrontarla? con quali risultati? Chi l’ha sofferta o la soffre tuttora cosa ha fatto o fa per reagire?

Aspettiamo il contributo dei colleghi e delle colleghe sul tema.

 

 

 

 

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