ID AXON169
Autore/iValentina Garulli
Data9-1-2017
TitoloEpitafio per Pyrriadas
Riassunto (massimo 650 caratteri spazi inclusi)

Dell’epigrafe si conservano attualmente pochi frammenti presso il Museo Epigrafico di Atene, ma il suo testo è integralmente ricostruibile dalle edizioni pubblicate. L’iscrizione fu trovata in Tessaglia in località Ὀζοὺν Καραλάρ, nell’eparchia di Καρδίτσα, nei pressi dell’antica Κιέριον; sarebbe stata portata lì da un altro villaggio di nome Καραλάρ, non meglio identificabile. La base è descritta come caratterizzata sulla superficie superiore da un incavo di forma ovale, che doveva sostenere una stele.  La forma delle lettere ha suggerito datazioni diverse: le proposte oscillano tra il passaggio dal VI al V secolo, il primo quarto del V secolo e il secondo quarto del V secolo. Il testo è povero di informazioni e problematico nella forma. Il solo nome proprio che vi si legge è quello del defunto, la cui esatta provenienza e famiglia restano ignote. Sappiamo solamente che egli trovò una morte valorosa in difesa della propria patria, ma non sappiamo in quale circostanza. L’epitafio di Pyrriadas offre un esempio di testo iscritto di cui non è facile riconoscere la forma metrica. Si intravvede infatti solo in parte una struttura ritmica riconducibile a schemi noti e consolidati per il genere epigrammatico. Il confronto con iscrizioni metriche che impiegano simili sequenze formulari suggerisce infatti che siamo di fronte all’infelice tessitura di strutture desunte da uno o più modelli. Il versificatore, peraltro, manca completamente della coscienza non solo dell’opposizione di quantità sillabica, ma anche del valore fonetico e prosodico delle consonanti doppie.

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Edizioni Ca' Foscari

SupportoBase, quadrata, due lati contigui della quale recano l’epigrafe; calcare; 73x25,5 (frammento A); 72x25,5 (frammento B). Frammentario, la base è quasi completamente perduta, ad eccezione dei due frammenti iscritti (A e B).
CronologiaV secolo (1° quarto) - V secolo a.C. (2° quarto) [Tra VI e V secolo (Kirchhoff , Hoffmann, Geffcken, Peek, Pfohl); primo quarto del V secolo (Guarducci); secondo quarto del V secolo (Jeffery)].
TipologiaEpigrafe sepolcrale.
Ritrovamento
Grecia, Tessaglia, Ciero, Eparchia di Καρδίτσα, località Ὀζοὺν Καραλάρ, nella proprietà del sig. Mavrokordatos.
Luogo di conservazioneGrecia, Atene, Museo Epigrafico, nr. inv. 8937 + 8938.
Scrittura
  • Struttura del testo: metrica, Struttura ritmica solo in parte riconducibile a schemi noti e consolidati per il genere epigrammatico. Il ritmo del primo verso si può facilmente riconoscere come quello di un esametro dattilico catalettico, sia pure con qualche forzatura prosodica, ovvero la scansione di ἐμὶ come due brevi, quando il tessalico dovrebbe avere la nasale geminata, lo iato dopo Πυριάδα, la scansione di hός come lungo. Nel secondo verso, invece, una struttura ritmica coerente non si riesce a intravvedere neppure a costo di forzature: è verosimile che nelle intenzioni del maldestro versificatore l’esito dovesse essere quello di un pentametro; tuttavia, ciò che si legge sulla pietra va considerato come un testo ametrico, risultante forse dalla malriuscita conflazione di formule della poesia eulogistica.
  • Impaginazione: il testo è distribuito su tre righe che si sviluppano in continuità da sinistra verso destra sui due lati della base.
  • Tecnica di scrittura: incisa.
  • Colore alfabeto: rosso.
  • Alfabeto regionale: della Tessaglia.
  • Lettere particolari: epsilonepsilon; aspirazioneaspirazione; thetatheta; rhorho; sigmasigma; ypsilonypsilon; phiphi.
  • Andamento: progressivo.
  • Lingua: eolico, tessalico, le consonanti geminate sono annotate come scempie; αὖθε per αὖθι potrebbe essere una forma dialettale (Chadwick 1992, 12).
Lemma

Kirchhoff 1885 [Allen 1885-1886, 44-45, 202 nr. CXLIV; Usener 1887, 32-33; Hoffmann 1891, 48 nr. 70; Hoffmann 1893, 37 nr. 54; Roehl 1898, 94 nr. 4 (facsimile); Fick 1901, 120]; Kern 1902, 8 nr. VI; IG IX.2 nr. 270 [Geffcken 1916, 32s. nr. 92; Dial. graec. ex. 270 nr. 561; Peek, GVI 24 nr. 69; Pfohl 1964, 9-10 nr. 5; Skiadas 1967, 16-17; Guarducci, Epigrafia greca I 359-360 (con facsimile fig. 188); Lorenz 1976, 39-45 nr. 2 (con bibliografia completa); Chadwick 1992, 12-13]; Peppas-Delmouzou 1976, 7; Hansen, CEG 65 nr. 118 [Gallavotti 1977, 77-78].

Cfr. von Wilamowitz-Moellendorf 1886, 13; Haeberlin 1888, 1221; Solmsen 1903, 601; Fraenkel 1911, 236; Gallavotti 1979, 30-31; Gentili 1981, 86; LSAG² 98s. nr. 4 (con facsimile pl. 11); Campanile 1990, 29-30 e 42.

Testo 

μνᾶμ’ ἐμὶ Πυριάδα, hὸς οὐκ ἐπ̣ί̣|στατο φεύγεν

ἀλ’ αὖθε πὲρ γᾶς | τᾶσδε πολὸν ἀριστεύον ἔθανε.

Traduzione
Sono il monumento di Pyriadas, che non seppe fuggire,
ma qui in difesa di questa terra dando prova di molto valore morì.
Bibliografia

Buck, Dialects = Buck, C.D. (1955). The Greek Dialects. Grammar, Selected Inscriptions, Glossary. Chicago.

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Guarducci, Epigrafia greca I = Guarducci, M. (1967). Epigrafia Greca I. Caratteri e storia della disciplina. La scrittura greca dalle origini all'età imperiale. Roma.

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Hansen, CEG = Hansen, P.A. (ed.) (1983, 1989). Carmina epigraphica Graeca saeculorum VIII-V a.Chr.n. Berlin.

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IG IX.2 = Kern, O. (ed.) (1908). Inscriptiones Graecae. Vol. IX, 2, Inscriptiones Thessaliae. Berlin.

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Chadwick, J. (1992). «The Thessalian accent». Glotta, 70, 2-14.

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Pfohl, G. (1964). Geschichte und Epigramm. Ein kleines Quellenlesebuch griechischer Inschriften zum Studium der Geschichte und der Literatur. Stuttgart.

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Roehl, H. (a cura di) (1898). Imagines inscriptionum Graecarum antiquissimarum, in usum scholarum. Berlin.

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Solmsen, F. (1903). «Thessaliotis und Pelasgiotis». RhM, 58, 598-623.

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Thumb, A. (1959). Handbuch der griechischen Dialekte, II. Heidelberg 2. erweiterte Aufl. von A. Scherer.

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von Wilamowitz-Moellendorf, U. (a cura di) (1886). Lectiones epigraphicae. Göttingen.

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