ID AXON103
Autore/iAlessia Dimartino
Data17-7-2015
TitoloIscrizioni del teatro di Siracusa
Riassunto (massimo 650 caratteri spazi inclusi)

Al centro dei nove cunei che costituiscono il diazoma maggiore del teatro sono incise a grandi lettere, su una superficie appositamente lisciata, i nomi al genitivo della dinastia regnante di Ierone II accompagnati dai nomi di alcune divinità, tra cui sono facilmente leggibili Zeus Olimpio e Eracle accompagnato da un nuovo epiteto. Le iscrizioni sembrano essere pertinenti alla costruzione ex novo del teatro, inserita nel progetto di monumentalizzazione dell’area circostante: l’intervento promosso dal sovrano riguardò anche la costruzione della stoa in summa cavea e la sistemazione della terrazza porticata. L’analisi paleografica delle iscrizioni da me condotta conferma una cronologia alla seconda metà del III sec. a.C. già supportata dalle fonti letterarie e dalla documentazione archeologica.
Sui cunei posti a sinistra di chi guarda il diazoma, dando le spalle alla scena, dovevano essere incisi, al genitivo, i nomi dei quattro componenti della dinastia regale (Gelone, il cui nome non è leggibile a causa della cattiva conservazione del I cuneo, la moglie Nereide, la regina Filisitide e il re Ierone II, il cui nome è parzialmente leggibile sul IV cuneo); sui cunei di destra, invece, dovevano trovar posto i nomi al genitivo di alcune divinità o personaggi mitici, tra cui è chiaramente leggibile soltanto il nome di Eracle sul VII cuneo accompagnato dall’attributo Kraterophron.
Occupa il posto centrale (V cuneo) il nome di Zeus Olimpio, a cui è dedicata l’edificazione del teatro, promossa da Ierone II e dal figlio Gelone, designato qui come basileus. Nelle fonti letterarie si allude soltanto all’associazione di quest’ultimo con il padre Ierone II, occorre sottolineare però che in nessun caso nelle fonti letterarie Gelone viene definito basileus. Ciò è forse spiegabile col fatto che la basileia di Gelone fu nominale più che effettiva – e mai divenne tale poiché Gelone morì prima del padre -, una designazione da parte di Ierone del successore che rispondeva innanzi tutto all’esigenza, propria dei sovrani ellenistici, di creare una dinastia regnante e di assicurare una successione.
Le iscrizioni avevano il compito principale di accostare Ierone II a Zeus, il cui culto a Siracusa ebbe una grande risonanza durante il III sec. a.C.: Ierone II mostrò infatti la sua particolare devozione per il dio non solo mediante la tradizionale offerta di anathemata a Olimpia, ma anche attraverso la costruzione di un Olympieion nell’agora cittadina. Zeus Olimpio è inoltre chiamato in causa, come seconda divinità garante, nel giuramento posto a conclusione dell’epistola di Ierone II ai Siracusani e ritorna strategicamente a fianco del sovrano, in posizione centrale, nel ciclo delle iscrizioni del teatro. In queste ultime va letta soprattutto la volontà del sovrano di presentarsi dinanzi alla città intera come depositario dei poteri conferiti e sottoposti a tutela delle divinità olimpiche, prima fra tutte Zeus. Poteri di cui si voleva assicurare la continuità, mediante l’annuncio pubblico della nomina di Gelone a basileus a fianco del padre, garanzia della solidità della vita futura del regno in cui i Siracusani e tutti coloro che si recavano a teatro potevano trovare conforto, riponendo in essa le speranze di un destino felice.
 Ma non solo. Sebbene non sia possibile ricostruire interamente le iscrizioni pertinenti alla sfera divina, è degna di attenzione la menzione di Eracle Kraterophron (lett. “forte, coraggioso”), eroe che occupa un ruolo di prim’ordine nell’ambito delle fondazioni mitiche e della colonizzazione storica della Sicilia. Come istitutore dei culti ed eroe locale, Eracle è un protagonista della storia siracusana, una sorta di “antenato” a cui Ierone II si sarebbe ricollegato creando nobili origini per legittimare la discendenza della sua famiglia; allo stesso modo, negli altri cunei doveva trovare spazio la menzione di progenitori mitici con la funzione simbolica di inserire la dinastia regnante in una sorta di albero genealogico che partendo da Zeus Olimpio e passando dagli eroi locali giungesse a Ierone II e infine al futuro basileus, Gelone.
Un vero e proprio slogan politico che si pone in linea con l’enorme valenza del teatro, edificio polifunzionale per eccellenza, luogo evocativo (attraverso le rappresentazioni teatrali), ma anche sede concreta della vita politica della polis. Sebbene le epigrafi avessero una funzione innanzi tutto pratica di facilitare l’afflusso degli spettatori alla cavea del teatro, segnalando i singoli cunei, la posizione al centro dei blocchi e la dimensione a oltre un metro di altezza dalla base del diazoma suggeriscono che esse avevano lo scopo di catturare lo sguardo dell’osservatore ricordando che quel luogo era stato voluto da Ierone II e da tutta la dinastia regnante e tutelato in tutte le sue manifestazioni da Zeus Olimpio, dagli eroi locali, antenati e garanti del regno.
Anche cercando il proprio posto, il frequentatore del teatro doveva avere in mente la dinastia regnante. In questo modo si spiega l’adozione di un formulario piuttosto insolito per la dedica di un monumento. L’aspetto pratico conferito alle epigrafi fu scelto per assicurare una assimilazione del messaggio politico facilitata e continuamente ripetuta.  

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Edizioni Ca' Foscari

SupportoBlocchi; calcare; 1350 × 150 cm, Le dimensioni in larghezza sono da intendersi complessive dei nove cunei. Frammentario, allo stato attuale, non tutte le iscrizioni sono leggibili: i cunei I e IX sono fortemente danneggiati e il VI e l’VIII non conservano alcuna traccia di trascrizione, poiché la superficie è molto rovinata. Epigrafi realizzate a grandi lettere al centro dei nove cunei che costituiscono il diazoma maggiore del teatro; esse furono incise su una superficie appositamente lisciata e inquadrate da una sorta di incorniciatura che in qualche caso è ancora oggi visi.
CronologiaIII secolo a.C. (2ª metà).
TipologiaDedica onoraria pubblica.
Ritrovamento
Italia, Sicilia, Siracusa, Quartiere di Neapolis.
Luogo di conservazioneItalia, Siracusa, in situ.
Scrittura
  • Struttura del testo: prosa epigrafica.
  • Tecnica di scrittura: incisa.
  • Lettere particolari: epsilonepsilon.
  • Misura lettere: 10-18.
  • Particolarità paleografiche:  lettere piuttosto regolari e ben realizzate; epsilon con trattino mediano più breve, omicron di dimensioni più piccole, sigma con le astine non più oblique ma orizzontali, phi con occhiello schiacciato.
  • Andamento: progressivo.
Lemma

Vidi.

Amico 1759, 528; Pigonati 1767, xii; Von Riedesel 1775, 94-95; Paternò Castello, Principe di Biscari 1781, 89; Lancillotto Castello Principe di Torremuzza 1784, 65-66; Logoteta 1786; Landolina 1812, 391; Capodieci 1813, 35-36, 48-91; Panofka 1825; Raoul-Rochette 1827, 387; Goettling 1834, 103; Mommsen 1846, 626; CIG III nr. 5369; IG XIV nr. 3 [SGDI III/2.3 nr. 3232]; Syll.³ I nr. 429; Holm 1901, 591-592; Guarducci, Epigrafia greca II 571-573; Manganaro 1977, 157; Sgarlata 1993, nr. 13 [Manganaro 1992, 448-450, nr. I]; Dimartino 2006, 704-705, nr. 1.3.

Cfr. De Saint Non 1785, tav. 121; Logoteta 1788, 72-84; Rizzo 1923, 46-51, 125-126; Gargallo 1961, 34; Polacco, Anti, Trojani 1981, 191-198.

Testo 

[βασιλέως Γέλωνος]

βασίλισσας Νηρηΐδος

βασίλισσας Φιλιστίδος

[β]ασιλ[έως ‘Ιέρω]νος

5

Διὸς Ὀλυμπίου

[ - - - - - ]

[Ἡρ]ακλέος [Κ]ρατε[ρό]φρονο[ς]

[ - - - - - ]

[ - - - - - ]

Apparato

1 [βασιλέως Ἱερόνυμου] Holm || 4 [..]ΑΣΙΛ[....]ΝΟΣ[...]Χ[..]Ο[..] Capodieci; ΒΑΣ[.....]ΝΟΣ Goettling; [β]ασιλ[έως Γέλω]νος Holm || 5 ΔΙΟΣ[.....] Logoteta; [ - - - ]Σ Raoul-Rochette; [ - - - ]ΣΟΛΥ[ - - - ] Goettling || 6 ΠΑΝ[....]Δ[....]ΑΝ[....] Landolina, Boeckh-Franz; ΠΑΝ[..]Δ[...]ΑΝ[....] Capodieci; [ - - - ]Σ[ - - - ] Raoul-Rochette; ΠΑΝ[ΠΡΟΦΟΥ]Δ[ΑΜΑΤΡΟΣ] Goettling; Β[ασιλείας] Dittenberger || 7 Ἡρακλέος Φρονίμου Landolina; [...]ΑΝΔ ΡΑΤΕΦΡΟΝΟΣ[...] Raoul-Rochette; [...]ΑΡ[...]ΡΑΣ[...]ΦΡΟΝΟΣ Goettling; [...]ΛΙ[.]ΙΕΟΣ[.]ΡΑΤΕ[..]ΦΡΟΝΟ Mommsen; [Ἡρ]ακλέο[ς] [Κ]ρατε[ρό]φρονο[ς] Guarducci; [Ἡρ]ακ[λ]έο[ς Κ]ρατε[ρόφρ]ονος Manganaro 1977, Manganaro 1992 || 8 Δ[...]Α[...]Ρ[.....] Landolina, Capodieci, Boeckh-Franz || 9 [- - -]Τ[- - -] Landolina, Capodieci, Boeckh-Franz.

Traduzione
I [del sovrano Gelone]
II della regina Nereide
III della regina Filistide
IV del sovrano Ierone
V di Zeus Olimpio
VI - - - - -
VII di Eracle Kraterophron
VIII - - - - -
IX - - - - -
Bibliografia

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Paternò Castello, Principe di Biscari, I. (a cura di) (1781). Viaggio per tutte le antichità della Sicilia. Palermo.

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Pigonati, A. (a cura di) (1767). Stato presente degli antichi monumenti siciliani. Napoli.

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Immagini
Particolare dell'iscrizione incisa sul secondo cuneo (f.d.A.)
Particolare dell'iscrizione incisa sul terzo cuneo (f.d.A.)
Particolare dell'iscrizione incisa sul quarto cuneo (f.d.A.)
Particolare dell'iscrizione incisa sul quinto cuneo (f.d.A.)
Particolare dell'iscrizione incisa sul settimo cuneo (f.d.A.)