La scheda Axon

1. ID, Autore, Data e Titolo

Ciascuna scheda visibile ed esportabile dall’utente è articolata in campi dedicati a diversi aspetti del documento epigrafico, ed è dotata di un proprio numero identificativo, assegnato automaticamente. Se desideri informazioni sull’Autore della scheda consulta i brevi profili che compaiono nella sezione ‘Chi siamo’. La scheda è una pubblicazione, e può essere citata con la sigla riportata nel campo ‘Pubblicata in’, ed è riconoscibile e ricercabile anche attraverso l’ID Axon.
È sempre presente anche la data in cui la scheda è stata terminata, utile per valutarne l’aggiornamento bibliografico.

Fig. 1: la prima parte di una scheda Axon

2. Abstract

Le principali informazioni sul documento sono immediatamente fornite in un riassunto corredato di parole chiave in evidenza. Le parole chiave (che compaiono negli Indici e sono ricercabili) sono divise in categorie (contrassegnate ciascuna da un colore):

  • Personaggi
  • Divinità ed eroi
  • Luoghi, regioni, popoli
  • Nomi geografici (fiumi, lagni, monti etc.)
  • Lessico politico e istituzionale
  • Parole importanti
  • Fonti antiche

Fig. 2: successive articolazioni della scheda Axon

3. La sezione ‘Supporto’

Si fornisce in primo luogo la Tipologia dell’oggetto su cui è presente l’iscrizione (per una lista di tutte le tipologie presenti nel database, ad aggiornamento automatico, cerca in Materiali disponibili nella tendina ‘Tipologie di supporto’, e visita le pagine corrispondenti dei Dizionari di EAGLE Europeana per maggiori informazioni). La Tipologia dell’oggetto può essere poi precisata nelle singole schede con poche ulteriori indicazioni.
Si dichiara poi il Materiale (vedi la tendina ‘Materiali’), eventualmente con alcune precisazioni, e le Dimensioni dell’oggetto (sempre in cm.). Nell’ordine sono indicate larghezza, altezza e profondità (o diametro, se si tratta di oggetto circolare).
Viene descritto poi lo Stato di conservazione del supporto (integro, frammentario etc., come mostra la tendina ‘Stato di conservazione’) con eventuali precisazioni.

4. La sezione Cronologia

Nella scheda si fornisce la collocazione cronologica del documento nell’anno esatto (quando noto) o in intervalli cronologici più o meno ampi.
Per le possibili articolazioni vd. la funzione ‘Ricerca per cronologia’, o sfoglia il nostro database attraverso il Catalogo.
Oltre alla datazione accolta dall’Autore della scheda può essere segnalata, tra parentesi quadre, una datazione alternativa ritenuta meno probabile o scorretta, ma comunque significativa nella storia degli studi del documento.

5. La sezione Tipologia

Vi compare la tipologia del testo dell’iscrizione, individuata tra le categorie impiegate da Margherita Guarducci in Epigrafia Greca (1967-1978), ad oggi ancora testo di riferimento per l’insegnamento universitario dell’Epigrafia greca. Ulteriori indicazioni circa il significato delle singole tipologie possono essere trovate cercando nella tendina ‘Tipologia del documento’ e seguendo i link alle voci del ‘Dizionario controllato di EAGLE Europeana’.

6. La sezione Ritrovamento

Vi si forniscono indicazioni circa l’anno e le circostanze in cui il documento fu rinvenuto (se note), così come la Nazione (moderna), la Regione (antica, se nota) e la Città, con il nome antico (se noto) e il nome moderno, e ulteriori precisazioni circa il luogo esatto (se disponibili).
Per ulteriori informazioni circa la Regione antica, consultare la tendina ‘Regioni’ e seguire il link al portale Pleiades, che rende disponibile, oltre ad una collocazione dell’area su mappa in base alle coordinate accettate dal Barrington Atlas, anche l’accesso a numerosi siti dedicati alla topografia antica, o ad altre tematiche di interesse.
L’individuazione della Città (antica) di rinvenimento consente di provvedere il documento di un link al portale Pleiades e di coordinate geografiche che ne consentono la visualizzazione attraverso GoogleMaps. La presenza del link alle Pleiades e la possibilità di visualizzare all’interno della scheda la posizione sulla mappa sono segnalati da apposite icone sulla destra.

7. La sezione Luogo di Conservazione

In questa sezione sono forniti i dati circa il luogo in cui il documento è oggi reperibile, in quest’ordine: Nazione (moderna); Città (moderna); Ente o Istituzione. Se il documento si trova nel contesto archeologico in cui è stato rinvenuto è indicato come ‘in situ’. Se ne è provvisto, si indica anche il numero di inventario che lo contraddistingue.

8. La sezione Scrittura

In questa sezione si rende conto di diverse caratteristiche che riguardano l’impaginazione, la forma delle lettere e il dialetto (se si tratta di documenti precedenti all’introduzione dell’alfabeto ionico attico).
Le informazioni sono fornite in quest’ordine:

  • Struttura del testo: si precisa se si tratti di prosa (epigrafica), testo in versi o altro. Nel caso l’iscrizione sia metrica, si forniscono dettagli circa il metro impiegato.
  • Tecnica: si descrive la tecnica di scrittura, se incisa, dipinta o altro.
  • Colore dell’alfabeto: l’indicazione, presente solo per i documenti arcaici e di prima età classica, fa riferimento ai colori adottati per contraddistinguere i diversi alfabeti da A. Kirchhoff (Studien zur Geschichte des griechischen Alphabets, Gütersloh 1887).
  • Alfabeto regionale: indicazione presente solo per documenti arcaici e di prima età classica, precisa l’alfabeto adottato secondo le categorie proposte da L.H. Jeffery, Local Script of Archaic Greece.
  • Lettere speciali: in questa sezione si indica la forma di singole lettere particolari, seguita dal nome della lettera nell’alfabeto greco e, in alcuni casi, da ulteriori descrizioni. Le lettere particolari possono costituire un criterio per la Ricerca all’interno del Database.
  • Misura lettere: contiene indicazioni circa le dimensioni medie delle lettere, da intendersi sempre in cm, con brevi informazioni ulteriori, se necessarie.
  • Interlinea: si fornisce una cifra, in cm, relativa alla distanza (media) tra le diverse linee di scrittura.
  • Particolarità paleografiche: se rilevanti, si indicano in questa sezione le peculiarità nella disposizione del testo, e nella sua impaginazione (ad esempio si indica se esso sia disposto stoichedon, ‘con andamento stoichedico’, ovvero con lettere inserite in una ideale griglia regolare, come avviene per numerosi documenti pubblici ateniesi di età classica).
  • Andamento: si chiarisce se l’iscrizione procede da sinistra a destra (andamento progressivo) o sia retrograda, da destra a sinistra, o ancora segua quello che è definito andamento bustrofedico (ad una linea orientata da ds a sin segue una di orientamento opposto, da sin a ds, o viceversa).
  • Lingua: in questo paragrafo si forniscono indicazioni relative al dialetto in cui è redatto il testo se esso è anteriore alla diffusione della koine.

Fig. 3: le informazioni relative alla Scrittura

9. Il Lemma

Nel Lemma sono raccolte tutte le edizioni epigrafiche del documento, ordinate in questo modo:

  • al primo posto la ‘editio princeps’, la prima pubblicazione del documento
  • a seguire le altre edizioni, e le segnalazioni nei bollettini di aggiornamento epigrafico, come il SEG (Supplementum Epigraphicum Graecum), e il BE (Bulletin épigraphique). L’ordine delle edizioni non è però semplicemente cronologico, poiché quello che si fornisce è un ‘lemma genetico’, che intende mostrare una precisa gerarchia delle edizioni: vi sono infatti le edizioni autonome, che propongono nuove letture del documento, spesso derivanti da autopsia (visione diretta del documento da parte dell’editore, o talvolta anche esame diretto del calco o di materiale fotografico) e le edizioni dipendenti, che adottano una delle proposte di lettura già avanzate. Il lemma genetico presenta quindi le edizioni principali (in ordine cronologico), e ciascuna di esse è seguita, tra parentesi quadre, da tutte le edizioni dipendenti che ne accettano la lettura, elencate in ordine cronologico.

Al termine del lemma vero e proprio sono indicate infine come ‘confronti’ (cfr.) le pubblicazioni che, pur non costituendo vere edizioni del documento epigrafico, contengono però suggerimenti, proposte di lettura e di interpretazione relative ad esso, e di cui sarà reso conto nell’Apparato (vedi sezione sottostante).
Nella scheda compare in grassetto l’edizione che è stata scelta dall’Autore (se non ne propone una propria diversa da tutte le precedenti) come riferimento, e alla quale il testo fornito si riferisce. Se nessuna edizione è in grassetto, significa che l’Autore della scheda propone una nuova e personale edizione del documento.
Le edizioni sono indicate in abbreviazione (solitamente Cognome dell’autore e anno di edizione, oppure con una abbreviazione presente nel SEG), ma è possibile vedere l’indicazione completa sia nella bibliografia sottostante, sia posizionando il cursore sull’abbreviazione stessa.
Prima del lemma può comparire la dicitura ‘Vidi’: in questo caso l’Autore segnala di aver esaminato personalmente il documento.

Fig. 4: Lemma, Testo, Apparato e Traduzione

10. Il Testo

Il testo greco è restituito in forma ‘normalizzata’ solo attraverso le normali procedure di divisione delle parole, inserimento di accenti e spiriti. Si impiegano i segni diacritici cosidetti ‘di Leida’ per indicare lacune, integrazioni e altre particolarità del testo.

11. L’Apparato

In questa sezione si raccolgono le diverse letture del documento, linea per linea e parola per parola. Si indicano nell’apparato solo le letture differenti rispetto all’edizione adottata come riferimento (se l’Autore della scheda non ne ha proposta una di diversa da tutte le precedenti). Gli autori delle diverse letture sono indicati, per convenzione degli studi, con il solo cognome (diversamente dal Lemma in cui si adottano, se presenti, le abbreviazioni SEG). Accanto al cognome può comparire l’anno o altra indicazione nel caso siano presenti più edizioni dello stesso autore, per consentirne un’identificazione senza ambiguità.
Anche in questo caso, il significato delle abbreviazioni è sciolto ricorrendo alla bibliografia sottostante, o posizionando il cursore su ciascuna abbreviazione.

12. La Traduzione

L’Autore della scheda fornisce una propria traduzione del testo in lingua italiana o inglese. Nel caso in cui la scheda sia redatta in italiano, si consiglia di tradurre, quando possibile, tutti i nomi di persone e di luoghi. Nei casi in cui per il nome (o per il toponimo) non sia attestata nei maggiori dizionari una traduzione, si è proceduto con la traslitterazione. Analoga procedura riguarda la resa dei nomi di specifiche magistrature, istituzioni etc.
Queste sono le convenzioni accettate:
γ+κ / γ+γ = ng, es. angelos, syngeneia etc.
γ+ χ= nch, es. synchrisis etc.
κ = k
θ = th
ξ = x
ου = ou
ρ = rh (per rho a inizio parola o dopo altro rho) es. parrhesia, rhesis
υ = y
φ = ph
χ = ch
aspirazione = h
Non si utilizza l’accento.
Non vengono graficamente distinte le vocali lunghe e brevi

13. La Bibliografia

Struttura della bibliografia della scheda:

  • Le prime voci bibliografiche, le cui abbreviazioni sono evidenziate in grassetto, corrispondono ai corpora menzionati nella scheda. Le abbreviazioni sono quelle stabilite dal SEG ma aggiornate alle nuove norme fornite dall'AIEGL (GrEpiAbbr). Una lista delle pubblicazioni censite (comprese quelle non ancora presenti nel SEG) è consultabile e stampabile dalla tendina ‘Bibliografia’.
  • Si trovano a seguire, privi di abbreviazioni, i riferimenti bibliografici completi delle altre pubblicazioni citate nella singola scheda, sia nel lemma e nell’apparato che nel commento nella nostra rivista Axon (si veda sotto per ulteriori informazioni sulla rivista). I titoli delle riviste scientifiche, nel caso in cui i contributi citati siano pubblicati in periodici, sono abbreviati secondo lo standard dell’APh (Année Philologique), strumento di larghissimo impiego per il reperimento e l’aggiornamento di bibliografia. In alcuni casi è stato necessario aggiungere alcune abbreviazioni, non presenti nell’APh. La lista di tutte le abbreviazioni adottate, seguite dal titolo completo della rivista, è consultabile e stampabile dalla tendina ‘Riviste’.

In alcuni casi accanto alla pubblicazione si è fornito il link all’edizione digitale (solo quando questa fosse di accesso pubblico e non soggetto ad abbonamento).

14. La sezione Link

Contiene rimandi interni tra schede del database, ma anche eventuali link esterni ad altre edizioni digitali del documento (se raggiungibili senza abbonamento dagli utenti) o a immagini di questo ospitate in altri siti.

15. La sezione Immagini

Contiene, se disponibili, le immagini del documento (o apografi) inseriti dall’autore di ciascuna scheda.

La Rivista AXON. Iscrizioni storiche greche

Ad ogni scheda digitale è associato un commento originale su tutti gli aspetti paleografici, linguistici, storici, istituzionali, culturali e contestuali relativi al documento in oggetto. Scheda e commento sono pubblicati insieme sulla Rivista AXON dopo essere stati sottoposti a due revisioni (a doppio cieco); ciascun contributo è dotato di codice DOI. La Rivista, dotata di ISSN, è a decorrenza semestrale ed è liberamente consultabile attraverso il sito del nostro editore, Edizioni Ca’ Foscari Digital Publishing.

Il rapporto tra Database e Rivista

Fig. 5: Il collegamento dalla scheda al commento in rivista

Ogni scheda nel Database rimanda alla pubblicazione nella Rivista attraverso un link posto all’interno della voce 'Commento'; dalla pubblicazione nella Rivista, viceversa, è possibile risalire alla pubblicazione nel Database tramite un link posto alla destra del titolo del documento riconoscibile grazie all'icona del Progetto Axon e al numero identificativo della scheda.
Il commento in rivista è un prodotto finito; la scheda invece è modificabile anche dopo la pubblicazione nel caso in cui l’Autore presenti alla Redazione ragioni fondate per un aggiornamento (es. nuove scoperte sul documento, nuove ipotesi interpretative dell’autore o proposte dalla ricerca scientifica, etc.). Nell'eventualità in cui tali aggiornamenti fossero tanto rilevanti da modificare parzialmente o del tutto l’interpretazione del documento è stata prevista la possibilità di pubblicare in rivista nella sezione ‘Aggiornamenti’ un breve documento suppletivo.

Come citare

Dato il rapporto necessario tra Database e Rivista è buona norma citare ciascun contributo sia con l'indicazione di numero, annata e pagine della Rivista sia con il numero identificativo del documento nel Database.
ESEMPIO
Valerio, F. (2017). «Coppa di Nestore». Axon, 1(1), 11–17 (IDAxon 12).